A cura di Martina Ghezzi

In questi ultimi mesi abbiamo dovuto affrontare un nemico invisibile e sconosciuto, il COVID-19, che ci ha costretto a riorganizzare le nostre vite.

Sempre più persone sono costrette a rimanere in casa, fra smart working, distanziamento sociale, divieto di assembramento e videochiamate.

Persino gli Stati Uniti con i suoi 328 milioni di abitanti – anch’essi colpiti nelle ultime settimane dall’avanzata dell’inesorabile virus – si sono adeguati a questa nuova e strana realtà.

Il rischio, però, è l’aumento di casi di depressione e solitudine che questo necessario distanziamento sociale comporta, soprattutto nelle categorie di persone che cerchiamo maggiormente di proteggere, ovvero le persone fragili, anziane e con più patologie. Non dobbiamo lasciarli soli in un momento di insicurezza e paura come questo.

Cittadinanzattiva si è impegnata in questo senso con l’iniziativa Telefono Amico, una buona pratica per fornire vicinanza e ascolto a chi ne ha bisogno.

Tecnologia e relazioni

La tecnologia può effettivamente aiutarci in questo senso, accorciando le distanze e permettendoci di sentirci meno soli. Grazie ai social media come Facebook, Instagram, Twitter e WhatsApp possiamo rimanere in contatto con amici, parenti, interessi personali ed eventi. Le videochiamate sostituiscono l’aperitivo con i colleghi, le cene e i pranzi in famiglia, e via dicendo.

Internet e i social ci permettono di annullare la distanza fisica per prevenire il contagio e fanno entrare il mondo nelle nostre case mentre fuori le strade si sono svuotate.

Ci chiamiamo, ci scriviamo, creiamo ponti e abbracci di parole, facciamo fluire la nostra umanità come mai prima ad ora.

Ma cosa ne sarà dei gesti d’affetto, se quei gesti diventeranno un ricordo, se la distanza sociale diventerà endemica?

In questa newsletter:

Valeria Ribani sottolinea l’importanza della tecnologia in questo momento per quanto riguarda le attività di volontariato. Grazie ad una connessione internet, o anche solo ad un semplice telefono, riesce insieme agli altri volontari di ARAD (Associazione di Ricerca e di Assistenza alle Demenze) a rimanere connessa sia ai pazienti che ai loro caregiver, i quali in questo momento più che mai hanno bisogno di non sentirsi soli.

Giulia Magaldi riporta la sua esperienza americana, dove da poche settimane è scoppiato il caso COVID-19. Grazie al suo lavoro, che permette senza troppi problemi lo smart working, ovvero il lavorare da casa, Giulia si è da subito auto isolata senza aspettare le direttive governative. Per sentirsi più vicina al suo paese, è riuscita ad applicare il suo lavoro per la campagna “Più Pazienza, Meno Pazienti, una serie di video per invitarci alla responsabilità individuale come atto di rispetto verso la Comunità.

Sandro  Calari è il coordinatore del gruppo Camminaemangia, un’associazione di amici che dal 2000 si ritrova per condividere passeggiate e buon cibo. Il divieto di uscire, imposto dai decreti ministeriali, ha in un primo momento scoraggiato l’iniziativa, ma Sandro si è inventato la passeggiata in casa e per le scale del condominio, per mantenere il gruppo allenato e pronto, prima o poi, a ripartire.

Eloisa Celico riscopre le videochiamate con la famiglia e gli amici, momenti preziosi che riempiono il vuoto lasciato dall’impossibilità di vedersi. Eloisa condivide con noi una riflessione su cosa davvero sia utile ed essenziale nella nostra vita. In questo tempo sospeso tutto è possibile anche prenderci cura di noi e dei nostri pensieri. Abbiamo la possibilità di osservare e riflettere. Cosa conta davvero nelle nostre vite?

Queste storie hanno in comune la voglia di non rinunciare alla propria quotidianità, alle proprie passioni e amicizie: grazie alla tecnologia possiamo sentirci vicini, per ripartire più forti domani.

 

Volontariato e social

A cura di Valeria Ribani

È un ottimo modo per rimanere attivi e tenersi impegnati una volta raggiunta l’età della pensione. Impegnarsi in attività gratuite offre la possibilità di rimettersi in gioco, fare nuove esperienze, acquisire nuove competenze e scoprire nuove cose. Questo mi sono sempre detta, e quando sono andata in pensione sono riuscita a riempirmi le giornate quasi come se lavorassi, o a volte anche di più.

Gran parte della mia attività ha riguardato una mia competenza professionale, acquisita in anni di studio ed esperienze con le persone affette da demenza. Nella mia associazione, ARAD, mi sono fatta promotrice a partire dal 2013 di attività rivolte alle persone con demenza e ai loro familiari: tre caffè Alzheimer, laboratori di stimolazione cognitiva anche al domicilio e in saletta condominiale, laboratorio narrativo per caregiver, e così via.

Poi è arrivato il coronavirus

Per continuare la lettura: https://www.cittadinanzattiva-er.it/volontariato-e-social/

 

#IoRestoACasa per me e per l’Italia

A cura di Giulia Magaldi

Vivo in America e penso all’Italia

Mi chiamo Giulia e da sette anni vivo in America. Dopo essermi laureata, ho deciso di iscrivermi ad un master per approfondire la mia formazione in comunicazione. Ho lavorato a New York e ora abito a Miami: lavoro nel dipartimento creativo di un’agenzia pubblicitaria.

Il nostro lavoro può essere svolto da remoto

In questo periodo il lavoro non manca: lavoriamo più di prima. Molte Aziende stanno attraversando un momento di crisi, cerchiamo con il nostro lavoro di aiutarli.

La mia giornata è molto piena, costellata da appuntamenti fissi.

Per continuare la lettura:https://www.cittadinanzattiva-er.it/iorestoacasa-per-me-e-per-litalia/

 

Camminaemangia in attesa di ripartire

A cura di Sandro Calari

Un gruppo di amici

Per chi non ci conosce Camminaemangia è un gruppo di amici (circa 23) con i quali dall’anno 2000 ogni mercoledì organizzo gite che durano tutta la giornata: passeggiate in Appennino, al mare, sui colli, o in visita nelle città vicine. L’intento è innanzitutto camminare, pranzare insieme con merende all’aria aperta o in trattoria a secondo del clima, conservare l’amicizia con movimento e convivialità.

Insieme coltiviamo l’amicizia

Facendo attività fisica e in tal modo combattiamo pigrizia e solitudine, tipiche dell’età della pensione. Tutti i mercoledì con qualsiasi tempo atmosferico siamo usciti, non ci hanno fermato le intemperie – col cattivo tempo abbiamo visitato mostre e musei – non ci ha mai fermato nient’altro.

Per continuare la lettura:https://www.cittadinanzattiva-er.it/camminaemangia-in-attesa-di-ripartire/

 

La crisi può trasformarsi in opportunità

A cura di Eloisa Celico

Chi l’avrebbe mai detto

Siamo al 5 aprile ed ho avuto pochi “momenti no”.

Certo, mi manca la possibilità di muovermi per la città: camminavo una decina di km ogni volta che mi era possibile.

Mi manca la mia famiglia

Stiamo attraversando il periodo dei compleanni, dei pranzi la domenica, perché ogni tre giorni abbiamo qualcosa da festeggiare… E invece ci videochiamiamo.  Ah, le videochiamate. Ormai sono diventate una bellissima abitudine e le aspetti come andare al bar. E chiaramente quando torneremo al bar, probabilmente anche questo passerà.

Questo periodo è anche un’opportunità

In questi giorni strani riflettevo sul fatto di prendere questo periodo come un’opportunità e non come un castigo. Un’opportunità di riflessione  sull’essenziale, su cosa davvero sia utile ed essenziale e cosa invece sia rinunciabile senza problemi.

Per continuare la lettura: https://www.cittadinanzattiva-er.it/la-crisi-puo-trasformarsi-in-opportunita/

 


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