La campagna @scATTIdicura

La campagna 2024 @scATTIdicura ha pubblicato fotografie inviate da caregiver, persone malate, professionistə della salute, del sociale e cittadinə per condividere il loro sguardo su un tema, quello del caregiver, che oggi sta prendendo piede nel dibattito pubblico, grazie anche a campagne come la nostra.

La fotografia è stata lo strumento scelto per far conoscere la quotidianità del caregiver e il lavoro svolto dalle Associazioni.

Le foto, che sono state inviate, trasmettono voglia di vivere, desiderio di socialità e richiesta di diritti.

Foto che ci coinvolgono e che ci fanno riflettere sul tema della cura che non può essere un processo individuale ma collettivo: “La cura non è e non deve essere un affare della famiglia”.

 

Valorizziamo il lavoro delle Associazioni 

Le foto inviate dalle Associazioni permettono di conoscere attività volte al ben-essere della persona malata e del caregiver, prevenendo forme di marginalizzazione e solitudine.

Questo prezioso lavoro deve essere valorizzato, integrato e collegato al progetto di vita delle persone con malattie croniche, rare e con disabilità.

Dovremmo cominciare a parlare di “prescrizione sociale” dove professionisti sanitari mettono i destinatari in contatto con servizi non sanitari della comunità del territorio, per migliorare la salute e il ben-essere.

La “prescrizione sociale” consiste, infatti, in servizi a supporto dell’inclusione sociale, a fornire servizi di ascolto e di informazione, nonché attività che promuovono l’attività fisica, l’espressione creativa di sé e di svago.

La Casa della Comunità potrebbe essere il luogo dove poter realizzare queste collaborazioni e reciproca valorizzazione.

 

@scATTIdicura per ricordare…

Ricordare che il prendersi cura degli altri è un bene comune, un obbligo morale e un processo collettivo.

Ricordare che In Italia, secondo l’ultima indagine disponibile dell’ISTAT del 2015, sarebbero 7,3 milioni i caregiver familiari (si precisa che il dato è sottostimato). Di questi sono 2.146.000 coloro i quali dichiarano un impegno assistenziale superiore alle 20 ore settimanali.

Ricordare che i caregiver attendono da anni una Legge che li riconosca e li tuteli.

Ricordare che la particolare condizione biografica del caregiver non deve far si che si trovi a dover scegliere tra lavoro di cura, lavoro e salute, situazione che caratterizza soprattutto le donne.

Ricordare che spesso le donne rinunciano al lavoro perché i servizi non sono sufficienti e/o presenti per prestare assistenza.

Ricordare che donne e uomini si impoveriscono per far sì che i loro cari abbiano le cure necessarie

Ricordare che siamo responsabili del futuro dei giovani caregiver.

Per ricordare anche quest’anno la campagna si colloca in continuità con le precedenti azioni di Cittadinanzattiva ER per sostenere il diritto dei caregiver di avere una legge quadro nazionale.

L’indagine civica condotta nel 2020 “Ho diritto a…” ha messo in luce la richiesta di visibilità da parte dei caregiver: essere visibili vuol dire in primo luogo essere riconosciuti per il lavoro informale svolto, poter contare su una rete di servizi efficienti ed efficaci, vedere eliminati molti ostacoli burocratici che rappresentano un carico di lavoro aggiuntivo rispetto a quello assistenziale.

Soprattutto essere visibili significa vedersi riconosciuti come cittadino/cittadina, madre, padre, sorella, figlio, figlia e non solo come caregiver.

A partire da quella prima raccolta di narrazioni di caregiver sono seguite diverse azioni quali la realizzazione di podcast sui 10 diritti maggiormente rivendicati dai caregiver, l’organizzazione di incontri e seminari sul tema, elaborazioni di documenti, la partecipazione a convegni organizzati sia a livello regionale che nazionale fino alla campagna 2023 “La cura non è un affare di famiglia” che nel titolo contiene l’obiettivo di portare il tema della cura all’attenzione di tuttə: politici, istituzioni, associazioni/ordini di professionisti, sindacati, cittadini perché ognuno faccia la sua parte.

Nonostante siamo in una Regione che per prima si è dotata di una legge in favore dei caregiver nel 2014, seguita da altre Regioni italiane, ora manca un tassello importante: l’approvazione di una legge quadro nazionale la cui proposta sarà in discussione in Parlamento nei prossimi mesi.

Ricordiamo che Cittadinanzattiva è presente al “Tavolo tecnico per l’analisi e la definizione di elementi utili per una legge statale sui caregiver familiari”, istituito dal ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli e dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Calderone.

Cittadinanzattiva insieme ad AIMA, AISLA, hanno espresso in un documento di posizionamento le proprie proposte in merito ai «nodi critici» che il Tavolo sul caregiver familiare sta affrontando e che dovranno essere poi oggetto della Legge.

 

@scATTIdicura per raccontare…

Tutte le fotografie pervenute, in bianco e nero e a colori, sono state accolte non tanto per la tecnica di esecuzione quanto per i messaggi che propongono narrando la quotidianità della cura.

In molte foto, scattate sia nell’ambito della casa che in altri contesti, sono protagoniste le mani: mani che con delicatezza sostengono, accompagnano, accarezzano, si intrecciano in una prossimità che fornisce rassicurazione e vicinanza; sono questi piccoli gesti di cura a fare la differenza.

La parola non è poi così necessaria quando c’è una prossimità fisica che, paradossalmente, favorisce l’ascolto, un ascolto attivo dei bisogni dell’altro.

Anche ritrovarsi in amicizia è cura come pure lo scendere in piazza per rivendicare diritti.

Ci sono foto che svelano un mondo che combatte per la “manutenzione della vita” anche accettando sfide impegnative come l’attività sportiva; queste sono soprattutto foto inviate dalle Associazioni, che impostano le loro attività per assicurare ben-essere e qualità di vita alle persone malate e ai loro caregiver. Esse comunicano un entusiasmo insperato, quasi miracoloso e una tenace voglia di vivere.

Non mancano tuttavia le foto che esprimono la fatica dell’impegno del caregiver anche mettendo in evidenza un “corredo della cura” fatto di medicinali, promemoria, ausili.

Molte foto, tuttavia, trasmettono insieme coraggio e gioia del prendersi cura quando, per esempio grazie alla creatività, si realizzano situazioni di gioco che hanno un duplice benefico effetto: divertono e rilassano, ma nel contempo hanno una funzione terapeutica come ben ci racconta una fotografia in cui la persona malata gioca a suonare il flauto.

Nel loro insieme sono foto toccanti, d’impatto, davanti alle quali difficilmente si rimane indifferenti perché muovono emozioni che favoriscono la comprensione delle molteplici dimensioni del lavoro di cura.

 

@scATTIdicura per reagire insieme

La campagna però non finisce qui: c’è in programma la pubblicazione di un libro in formato digitale e cartaceo che raccoglierà le foto e i contributi pervenuti da espertə di diversa provenienza: riflessioni, emozioni, parole che concorrono a costruire un’idea collettiva di cura che non può più essere solo “un affare di famiglia”.

Con le medesime foto saranno anche realizzati dei video per diffondere lo stesso racconto corale sui social più diffusi.

Si procederà allo stesso tempo alla stampa delle fotografie perché possano prestarsi all’allestimento di mostre non solo presso le Associazioni che hanno a cuore il tema del caregiver, ma anche in luoghi istituzionali e in quelli dove si produce cultura, come biblioteche e scuole per sensibilizzare i cittadinə sulla necessità di costruire una comunità della cura.

Le foto di questa complessa realtà della cura che circoleranno nei diversi contesti sono uno stimolo per raccontarla, per sostenerla e per ricordarci che costruire una comunità della cura non solo non è impossibile ma dipende molto dall’impegno di ognuno di noi a partire dal sostenere l’iter per l’approvazione della legge quadro nazionale sul caregiver: per far si che “la cura universale, non‑mercificata e solidale diventi il «principio organizzativo» delle nostre società, è necessario che lo stato se ne faccia carico.”

 

p.s. contribuite inviando i vostri @scATTIdicura. Verranno pubblicati su Instagram e facebook.

 

Per approfondire

Campagna Caregiver 2024https://www.cittadinanzattiva-er.it/campagna-caregiver-2024-scattidicura-per-ricordare-raccontare-e-reagire-insieme/

Regolamento Campagna 2024: https://www.cittadinanzattiva-er.it/15871-2/

Campagna Caregiver 2024https://www.instagram.com/scattidicura/?show_story_unavailable=1

La cura non è un affare di famiglia: https://www.cittadinanzattiva-er.it/category/caregiver/la-cura-non-e-un-affare-di-famiglia/

E se i caregiver non ci fossero davvero: https://www.cittadinanzattiva-er.it/e-se-i-caregiver-non-ci-fossero-davvero/

Caregiver, vale sempre la pena di lottare per un diritto: https://www.cittadinanzattiva-er.it/caregiver-vale-sempre-la-pena-di-lottare-per-un-diritto/

HO DIRITTO A…https://www.cittadinanzattiva-er.it/ho-diritto-a/

Caregiver: https://www.cittadinanzattiva-er.it/category/caregiver/

Caregiver Regione Emilia Romagnahttps://caregiver.regione.emilia-romagna.it/

Careseekers – In cerca di cura [2023 – 85′]:  https://careseekersfilm.com/Un documentario on the road alla ricerca della Cura: incontri, visioni e utopie di chi ha bisogno di cura e di chi con la cura ci lavora.

 

 


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