di Walther Orsi
Una delle capacità innovative delle buone pratiche sociali è rappresentata dalla co-progettazione diffusa. Essa è attivata non solo dalle istituzioni, dalle imprese e dal terzo settore, ma anche dai cittadini. Le buone pratiche sociali tendono a valorizzare il ruolo attivo e le motivazioni dei cittadini per progettare insieme. E’ una co-progettazione orientata a mettere in relazione il benessere personale con la qualità della vita della comunità, quindi ad integrare obiettivi ed azioni individuali con strategie locali che coinvolgono le politiche pubbliche e le iniziative imprenditoriali.
In questa prospettiva è necessario operare un vero e proprio ribaltamento di senso che tende a promuovere un ruolo paritetico degli attori della co-progettazione, valorizzando l’identità ed il potere dei cittadini non più intesi come utenti, pazienti, consumatori, spettatori, partner, ma come imprenditori di benessere e qualità della vita, quindi fondamentali protagonisti del percorso progettuale.
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