di Walther Orsi
Per illustrare il tema della solitudine e della fragilità, ho pensato di riprendere alcune considerazioni di una newsletter di alcuni anni fa (Inclusione sociale del 18/10/2019), in parte ancora attuale, che ho aggiornato alla luce dei notevoli mutamenti sociali ed economici avvenuti in questi cinque anni, anche a causa della pesante pandemia del Covid.

Dai dati ISTAT scopriamo che ben 5,6 milioni di persone (erano 5 milioni nel 2019) vivono in condizioni di povertà assoluta (non hanno la disponibilità economica per conseguire  uno standard di vita accettabile).

Esiste però anche una povertà intesa come carenza di: relazioni, educazione, cultura, sicurezza, salubrità ambientale, disponibilità di servizi, opportunità per sviluppare ruoli lavorativi e sociali, che può determinare una situazione di fragilità.  A questo proposito un dato particolarmente significativo è costituito dalle persone sole che in Italia sono il 33,3% (erano il 29,2% nel 2019) e sono soprattutto persone anziane.

Situazioni di fragilità emergono anche quando le persone sono affette da una disabilità, o da una condizione di non autosufficienza. Secondo l’Istat oltre 3 milioni di persone presentano limitazioni gravi  che determinano notevoli difficoltà nella gestione delle attività essenziali della vita.

La povertà economica e di relazioni emerge spesso fra i giovani e si manifesta attraverso il fenomeno denominato Neet.  In Italia è particolarmente rilevante ed è rappresentato da circa un quinto dei giovani tra 15 e 29 anni, che non studiano e non lavorano. È un segnale preoccupante di disagio che fa emergere una carenza, o un forte condizionamento del sistema delle relazioni.

Per quanto riguarda il fenomeno delle dipendenze l’Italia è il terzo paese in Ue per uso di cannabis e il quarto per uso di cocaina. A questo proposito il 20,7% dei giovani (15-34 anni) ha fatto uso di cannabis e il 6,8% ha fatto uso di cocaina nell’arco della vita.

Solitudine e povertà molto spesso si condizionano reciprocamente: la povertà può generare solitudine, ma anche la solitudine può sviluppare situazioni di povertà non solo di tipo economico, ma soprattutto  relazionale.

Solitudine e povertà  tendono a sviluppare condizioni di fragilità che possono determinare veri e propri rischi di isolamento sociale delle persone. In Italia risulta che il 15% degli anziani (2 milioni con più di 65 anni) vivono in condizioni di isolamento sociale, più esposti se con basso livello di istruzione e difficoltà economiche.  Secondo Claudio Mencacci, Direttore Emerito Neuroscienze FBF Milano  ”l’isolamento sociale è associato a stili di vita negativi (sedentarietà, obesità, ecc. ) e a un netto aumento delle malattie cardiovascolari, dei tumori e della demenza. Nel campo della salute mentale isolamento e solitudine facilitano l’insorgenza di depressione”. “L’isolamento sociale è quindi un fattore di rischio multifattoriale con impatto molto importante sulla salute fisica e mentale, sulla qualità di vita e sui costi sociali” (Corriere della Sera, pag. 44 del 18/2/2024).

Come si può intervenire sul rapporto solitudine/fragilità,  per evitare che diventi un circolo vizioso con gravi effetti a livello  sociale e culturale, ma anche forti danni a livello economico?

Occorre innanzitutto sviluppare ulteriormente una serie di interventi orientati alla promozione di inclusione sociale. Elenco qui di seguito alcune buone pratiche sociali che, con le loro concrete esperienze, forniscono preziose indicazioni di come concretamente si può operare:
Promozione di reti di prossimità
Ricostruzione delle comunità
Sviluppo di una solidarietà abitativa e di vicinato
Le buone pratiche sociali citate si caratterizzano per alcuni schemi interpretativi comuni che vale la pena ricordare:
  • Le situazioni di fragilità diventano occasioni per trasformare i cittadini da utenti a protagonisti di interventi di ricostruzione di comunità, di promozione di reti di prossimità,  di sviluppo di una solidarietà abitativa e di vicinato.
  • bisogni sociali possono sviluppare  creatività, progettualità ed  invenzione sociale.
  • Le situazioni di fragilità attivano reti comunitarie, di solidarietà e di collaborazione fra diversi attori sociali, che mettono in campo e valorizzano molteplici risorse individuali e collettive presenti nel territorio.

…….

continua a leggere sulla newsletter Come combattere solitudine e fragilità: dall’inclusione all’innovazione sociale 


Segui #lepilloledicittadinanzattiva

#lepilloledicittadinanzattiva