La comparsa sul mercato di nuovi prodotti a base di nicotina (sigarette elettroniche, prodotti del tabacco di nuova generazione) ha aperto nuovi scenari relativamente alle strategie di prevenzione per la salute. La loro diffusione come alternativa alle sigarette tradizionali rappresenta motivo di preoccupazione per la salute pubblica per i possibili effetti legati all’eventuale presenza di sostanze pericolose o potenzialmente dannose.
Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) il fumo di tabacco è la più grande minaccia per la salute umana e il primo fattore di rischio per le malattie croniche non trasmissibili.
Il 70% dei consumatori inizia a fumare prima dei 18 anni di età e il 94% prima dei 25 anni.
In Italia sono attribuibili al fumo di tabacco oltre 93.000 morti con costi diretti e indiretti pari a oltre 26 miliardi di euro, di cui circa 43.000 per tumori.
Quest’anno l’OMS ha dedicato la giornata mondiale senza tabacco, che ricorre il 31 maggio, ai giovanissimi e al loro crescente consumo dei nuovi prodotti da fumo.
Ha lanciato ufficialmente la campagna “Stop alle bugie” come iniziativa vitale per proteggere i giovani dall’industria del tabacco e dai suoi prodotti mortali, chiedendo di porre fine all’interferenza dell’industria del tabacco nelle politiche sanitarie.
In Italia una persona su 4 è un fumatore.
Questa percentuale cresce tra i giovani: il 30,2% usa almeno un prodotto tra sigarette tradizionali, tabacco riscaldato o sigarette elettroniche, ed è aumentato il policonsumo, ovvero l’utilizzo contemporaneo di diversi prodotti da fumo.
Un’indagine del Centro nazionale Dipendenze dell’Istituto Superiore di Sanità su un campione di 6012 studenti, relativamente al consumo di tabacco e nicotina nell’anno scolastico 2023-2024, rivela che uno studente italiano su tre, in età tra i 14 e i 17 anni (30,2%) ha fatto uso di un prodotto a base di tabacco o nicotina negli ultimi trenta giorni, tra sigarette tradizionali, elettroniche e tabacco riscaldato.
Tra le ragazze il consumo è in percentuale leggermente maggiore rispetto ai coetanei maschi.
L’età del primo contatto con la nicotina si attesta tra i 13 anni e mezzo e i 14 e mezzo, il consumo si concentra prevalentemente nel weekend.
Non appaiono esservi stretti controlli sull’età al momento dell’acquisto, tanto che la maggior parte dei ragazzi intervistati afferma di aver acquistato personalmente i prodotti.
Quanto sopra avviene nonostante la Legge di conversione 8 novembre 2012, n. 189 del decreto 13 settembre 2012 abbia introdotto il divieto di vendita delle sigarette ai minori di 18 anni, e i rivenditori siano tenuti a chiedere il documento d’identità agli acquirenti se la loro maggiore età non è manifesta.
Dall’indagine emerge che in un caso su tre i genitori sono a conoscenza del fatto che i ragazzi utilizzano un prodotto a base di tabacco o nicotina e sembrano tollerare maggiormente l’utilizzo dei nuovi prodotti rispetto alla sigaretta tradizionale pensando siano più innocui.
Analizziamo questi prodotti:
Sigaretta Elettronica (e-cig)
Con il nome di sigaretta elettronica (spesso abbreviata in e-cig) si intende un dispositivo che permette di inalare vapore, in genere aromatizzato, contenente quantità variabili di nicotina (in genere, tra 6 e 20 mg), in una miscela composta da acqua, glicole propilenico, glicerolo ed altre sostanze, tra cui gli aromatizzanti.
Ad aprile 2021 è stato pubblicato il parere del Comitato scientifico della Commissione europea, che valuta i rischi sanitari delle sigarette elettroniche sulla salute:
Il Comitato ha riscontrato che provocano moderati danni irritativi alle vie respiratorie, e complessivamente effetti nocivi sulla salute, in particolare sul sistema cardiovascolare. Inoltre ha riscontrato rischi di cancerogenicità per le vie respiratorie dovuti all’esposizione cumulativa a lungo termine ai prodotti della combustione, come le nitrosamine, l’acetaldeide e la formaldeide.
Prodotti con Tabacco riscaldato (Heated Tobacco Products – HTP)
Dispositivi sviluppati dalle industrie del tabacco che funzionano inserendo una piccola sigaretta all’interno di un apparecchio che scalda il tabacco senza bruciarlo
Per questa ragione viene commercializzato come prodotto meno nocivo alla salute, alternativo alla sigaretta tradizionale.
L’OMS ha evidenziato quanto sia importante monitorare i composti nocivi, tra cui nicotina, aldeidi e monossido di carbonio, provenienti dalle emissioni di questi prodotti. Se i livelli di sostanze tossiche sono in linea generale inferiori in confronto alle sigarette tradizionali, bisogna comunque considerare che questi prodotti non comportano necessariamente un rischio inferiore, ma magari semplicemente diverso.
I prodotti a tabacco riscaldato rilasciano infatti, rispetto alle sigarette classiche, un contenuto più alto di determinate sostanze, i cui effetti sulla salute sono ancora da comprendere appieno.
Vi sono evidenze del fatto che le sigarette elettroniche e il tabacco riscaldato sono una via di accesso al tabagismo per i giovani e che gli aromi contribuiscono in modo significativo all’attrattiva dei nuovi dispositivi e all’iniziazione al loro utilizzo.
Un incentivo è causato anche dalla possibilità di utilizzare i nuovi prodotti da fumo in ambienti in cui sono vietate le sigarette tradizionali.
Al contempo vi sono scarse prove a sostegno dell‘efficacia nell’aiutare i fumatori a smettere di fumare.
Non bisogna dimenticare che la nicotina è una sostanza che dà dipendenza, e che ci sono evidenze degli effetti negativi per la salute anche dall’uso di questi tipi di dispositivi più recenti.
L’OMS ha inoltre riscontrato diversi rischi connessi all’esposizione passiva di chi si trova in ambienti in cui altri fumano.
Per informazioni o aiuto per smettere di fumare in Emilia-Romagna si può accedere ai Centri antifumo istituiti dalle Ausl
oppure si può telefonare al numero verde dell’Istituto Superiore di Sanità 800554088, che è un servizio nazionale anonimo e gratuito, attivo dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 16.
sigarette elettroniche – Ministero della Salute