Il nuovo Codice della Strada equipara a tossicodipendenza l’uso terapeutico di benzodiazepine e oppiacei


L’articolo 187 del nuovo Codice della Strada prevede che
“Chiunque guida in stato di alterazione psico-fisica dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope è punito con l’ammenda da euro 1.500 a euro 6.000 e l’arresto da sei mesi ad un anno.
All’accertamento del reato consegue in ogni caso la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a due anni..”

La lettura superficiale dell’articolo potrebbe non evidenziare un problema messo in luce da alcune Associazioni di medici, quali l’Associazione Italiana per lo Studio del Dolore (Aisd), la Società Italiana Patologie da Dipendenza (SIPaD), la Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (Simg), la Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva, le quali sostengono:
“Le nuove disposizioni dell’articolo 187, che regolano la guida sotto l’effetto di sostanze psicotrope, includono farmaci oppiacei e benzodiazepine regolarmente prescritti, con potenziali conseguenze che potrebbero essere discriminatorie per i pazienti affetti da dolore cronico che assumono terapie controllate prescritte, e già afflitti da condizioni debilitanti. È fondamentale, a garanzia dei pazienti, distinguere l’uso terapeutico controllato dall’uso illecito di sostanze psicotrope”

A questo proposito le Associazioni precisano che in Italia ci sono circa 400.000 pazienti che seguono terapie croniche con oppiacei, mentre 2,5 milioni li utilizzano per periodi limitati sotto stretto controllo medico.

I medici temono che ” l’inclusione degli oppiacei tra le sostanze psicotrope sanzionabili potrebbe limitare il diritto alla mobilità di pazienti che assumono correttamente le terapie prescritte”.
Inoltre temono che “ le nuove norme potrebbero indurre i pazienti a interrompere le terapie per timore di ripercussioni legali, con conseguenti peggioramenti clinici, aumento della loro sofferenza e incremento del rischio di una guida sotto l’effetto del dolore acuto, che risulta scientificamente provato essere più compromettente di un eventuale effetto psicotropo degli stessi oppiacei prescritti per lenire il dolore cronico”.

Bisogna ricordare che una dose di benzodiazepine, a seconda del tipo di farmaco che si usa, può rimanere più giorni in circolo ed essere quindi rilevabile anche quando l’effetto è  cessato.

Per questi timori le Associazioni mediche indicate ritengono necessario definire normative equilibrate che tutelino sia la sicurezza stradale sia i diritti dei pazienti.
A tal fine offrono la propria collaborazione tecnico-scientifica alle istituzioni per l’elaborazione di regolamenti attuativi e normative secondarie che, nel rispetto della legge, stabiliscano i criteri per la valutazione dell’idoneità alla guida dei pazienti in terapia con farmaci psicotropi e antidolorifici, assicurando un equilibrio tra sicurezza stradale, diritto alle cure e all’accesso alla terapia del dolore sancito anche dalla legge 38/2010.

Testo tratto da: quotidiano sanità nuovo codice della strada -cure antidolore

 


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