di Francesca Capoccia, Irene Amendola 
Nel 2015, con la riforma La Buona Scuola, è stata istituita l’Alternanza scuola-lavoro obbligatoria per tutte le studentesse e gli studenti degli ultimi tre anni delle scuole superiori, licei compresi. E’ una delle innovazioni più significative della legge 107 del 2015, un cambiamento che cerca di avvicinarsi al sistema duale che vige in Europa, anche se la strada da percorrere è ancora lunga. In Germania infatti, per esempio, l’istituto tecnico, chiamato Realschule, si focalizza da anni sull’alternanza scuola/lavoro consentendo agli studenti un’entrata nel mondo del lavoro in modo maturo.

Questo progetto sostanzialmente prevede l’inserimento in azienda, tramite stage e tirocini non retribuiti, in modo da permettere allo studente di mettere in pratica gli insegnamenti teorici appresi sui banchi di scuola.
Lo scopo è di introdurre gradualmente gli studenti al mondo del lavoro che li attende dopo il diploma o l’università, preparandoli e formandoli dal punto di vista pratico. L’obiettivo finale e auspicato è quello di ridurre il tasso di disoccupazione giovanile.

Il senso dell’Alternanza si basa sulla convinzione che non si impari solo in classe e non si cresca solo stando seduti dietro al banco, perciò introduce un nuovo format di apprendimento dinamico e attivo per le ragazze e i ragazzi dell’ultimo triennio della scuola superiore, età in cui si è maturi per mettere in pratica ciò che si è imparato e prendersi piccole responsabilità confrontandosi con il mondo esterno in un’azienda, in un museo, in un’associazione.

Nel 2017 è stata poi istituita la Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza scuola-lavoro in cui si stabiliscono dei diritti importanti a beneficio di studentesse e studenti, in particolare il principio della coerenza tra percorso in alternanza e percorso di studio seguito dagli studenti, ma anche il diritto a un ambiente di apprendimento favorevole alla crescita della persona e a una formazione qualificata, il diritto a una dettagliata informazione sul progetto e sulle sue finalità educative e formative.

Guardando alla realtà dei fatti, però, non è tutto rosa e fiori come può sembrare.
Alcuni studenti che hanno preso parte al progetto scuola-lavoro hanno sollevato alcune critiche sull’utilità del percorso: c’è chi lamenta di aver trascorso le ore obbligatorie dell’alternanza a fare caffè e svolgere altre mansioni di bassa manovalanza per l’azienda, senza arricchire minimamente il proprio bagaglio di esperienza professionale.

L’alternanza non deve essere presa dalle aziende come sfruttamento dei propri tirocinanti per svolgere tutte quelle mansioni che nessun altro avrebbe voluto svolgere, ma deve essere una modalità per valorizzare il talento di ciascun studente in un percorso protetto di formazione; le aziende devono capire che il vantaggio c’è anche per loro, dato che rappresenta un ottimo investimento nel capitale umano.

E’ tempo di capire che il collegamento tra la scuola col mondo del lavoro è fondamentale per rispondere a una società sempre più dinamica e sempre più globale.
Per fortuna vi sono scuole e aziende che si sono messe in gioco e hanno investito su questo progetto, ottenendo ottimi risultati. Qui di seguito vi riportiamo alcuni esempi nel bolognese.

L’istituto tecnico industriale Aldini Valeriani di Bologna, sfruttando l’opportunità della scuola-lavoro, il 20 dicembre 2016 ha inaugurato il progetto LookUp!Radio.
La testata radiofonica è un progetto didattico tanto ambizioso quanto unico, dal momento che mette insieme le competenze di tutti i vari indirizzi di studio dell’Aldini (da grafica e comunicazione a elettronica-elettrotecnica passando per il diritto), diventando una forma originale di alternanza scuola-lavoro. Lo Staff è formato da un gruppo interclasse di studenti coordinati da un team di docenti, e insieme programmano e attuano un palinsesto settimanale composto da programmi in diretta e registrati e contenuti musicali, dalle 7:30 del mattino fino a mezzanotte.
Davide Grasso, referente del progetto, tiene a precisare l’importanza e la specificità del progetto didattico e inclusivo, perché “ogni studente vi potrà contribuire per quelle che sono le sue capacità, quindi mettersi in gioco in un ambiente reale”. E’ quindi un luogo di formazione in cui gli studenti sperimenteranno le loro competenze. Dopotutto, s’impara facendo.

Gianluca Gentili, studente dell’IIS Belluzzi Fioravanti Bologna racconta la sua esperienza positiva al progetto “Il giardino delle imprese” della Fondazione Golinelli, scuola informale di cultura imprenditoriale che valorizza le doti individuali e le propensioni dei giovani a mettersi alla prova e a realizzare le proprie idee, svoltosi presso una sede dedicata ai giardini margherita di Bologna. Lo studente racconta che, dopo una selezione a livello nazionale, i ragazzi si sono immersi in un corso speciale che vuole inserire le giovani menti nel mondo dell’imprenditoria. Dopo un’adeguata preparazione su cultura all’impresa, affinità sociale e visione del lavoro, i ragazzi sono stati divisi in gruppi e affiancati da tutor, esperti in diversi settori, per creare un prodotto. E’ stata definita poi una linea guida per lo sviluppo del progetto, in questo caso “lotta allo spreco e all’inquinamento”. L’idea di Gianluca era di lavorare con l’energia solare per combattere l’emissione di Co2.
Da questo esempio esce fuori il ruolo dei ragazzi e di come possono contribuire ampiamente e direttamente a problemi reali e importanti come quello del cambiamento climatico e riscaldamento globale.

Il Liceo Scientifico Copernico ha investito sul progetto Alternanza scuola lavoro con l’intento di far acquisire agli studenti competenze trasversali, di fare loro utilizzare le conoscenze acquisite in contesti nuovi e di aiutarli a mettere in atto abilità in un percorso graduale e progressivo per l’inserimento nella vita sociale e lavorativa.
La classe 3^I ha realizzato quattro giochi di società, sia nella versione italiana sia in quella inglese, sul tema proposto dal Centro Nazionale delle Ricerche di Bologna riguardante i Raw Materials, ovvero la sfida che la dipendenza da materie prime pone all’Europa.
I ragazzi hanno sviluppato le proprie idee a partire da una domanda specifica: “finiranno prima il petrolio o i metalli?”
Hanno cercato di rispondervi in modo creativo e alternativo tramite la realizzazione di giochi da tavolo, che sono: La TionbolaIndovina l’elementoRaw Materiopoli e MaTeRiAl ArOuND Uus.
Sempre sul tema dell’ambiente, la classe 4^C del liceo ha partecipato al concorso “Verde per tutti” abbinato al Progetto Europeo Life Biorest (realizzato in collaborazione con il Consorzio Italbiotec e con la Fondazione Golinelli) presentando 5 lavori multimediali finalizzati a stimolare la percezione e la consapevolezza e a sensibilizzare la popolazione nei confronti dell’inquinamento ambientale, in particolare del suolo. Tra i vari gruppi partecipanti, due di questi, “Le Antille d’argento” e “RickyRov 11”, sono stati premiati come migliori nella propria categoria.

E’ importante fare esperienza sul campo e acquisire le competenze utili per inserirsi nel mercato del lavoro e superare il gap formativo tra mondo del lavoro e mondo accademico.

Bisogna aggiungere però che l’Alternanza scuola-lavoro è importante anche per far capire agli studenti se ciò che stanno studiando è veramente il loro campo di interessi primario, e anche se sono portati per quel tipo di ambito lavorativo.
La mia esperienza (Francesca), infatti, è stata proprio questa.
Ho svolto due tirocini durante i miei ultimi anni alle scuole superiori e, frequentando un istituto tecnico di Relazioni Internazionali per il marketing, sono prima stata in un piccolo studio di commercialisti e ragionieri, e poi in un’azienda di medie dimensioni. In entrambi i casi sono sempre stata accolta abbastanza bene e, anche se in alcuni casi ho svolto mansioni basi di segreteria (come riordinate le fatture), mi posso ritenere soddisfatta della mia esperienza perché mi ha dato l’opportunità di verificare nella pratica ciò che stavo studiando e capire che l’ambito economico non è la mia passione e che non sarebbe stato di certo il mio lavoro futuro.
Non tutto il male vien per nuocere, quindi.


Segui #lepilloledicittadinanzattiva

#lepilloledicittadinanzattiva