(di Oreste De Pietro, Area Welfare – Confcooperative Bologna)

Il recente articolo di Walther Orsi “Le buone pratiche sociali per generare lavoro giovanile e nuove imprese“, contiene riflessioni interessanti sull’evoluzione delle buone pratiche sociali in una prospettiva di maturazione di idee e di esperienze, che delinea anche alcuni percorsi di costituzione di una cooperativa sociale (e non solo) come approdo e nello stesso tempo come punto di rilancio delle varie forme di cittadinanza attiva.

La cooperativa sociale è per sua natura un modello di impresa che spesso risponde alle esigenze con le quali i cittadini e le associazioni (nelle varie forme) si confrontano soprattutto nelle fasi di espansione delle pratiche sociali, sia quantitativa (dovuta ad una crescita di attività rilevante sotto il profilo organizzativo ed economico), sia qualitativa (generata da processi di cambiamento che inevitabilmente richiedono adeguati adattamentidelle modalità e degli strumenti di intervento a tutti i livelli).

Si tratta di cambiamenti, in alcuni casi difficili da gestire, nei quali l’impresa cooperativa può essere lo strumento per conseguire obiettivi importanti in più direzioni:
–    stabilizzare e strutturare le attività, consolidando e specializzando gli interventi, per garantire la tenuta di pratiche sociali nel lungo periodo, evitando il rischio dell’estemporaneità e   configurandole come assi portanti di una nuova impresa;
–    coniugare impegno civile e dimensione lavorativa, fondata su motivazioni che riflettono ideali e valori di riferimento senza escludere l’apporto del volontariato e delle azioni ispirate alla gratuità ed alla solidarietà;
–    valorizzare le professionalità delle persone coinvolte, soprattutto dei giovani che con le loro sensibilità e competenze innovative possono dare un nuovo slancio alle buone pratiche avviate, collocandole all’interno di un contesto organizzato e quindi in grado di prevenire la dispersione di risorse ed energie che si riscontra nei progetti che si concludono senza una prospettiva chiara in termini di continuità e di implementazione;
–    creare nuove opportunità di lavoro, in alcune situazioni riappropriandosi del proprio lavoro, in un’ottica di auto-imprenditorialità,ottimizzando in un contesto aziendale la proattività dei cittadini, la loro inventiva ed il loro approccio propositivo e costruttivo alla soluzione di problemi che riguardano la collettività e proiettato al miglioramento della qualità della vita della comunità locale;
–    offrire una prospettiva occupazionale soprattutto in presenza di crisi aziendali che spesso comportano la perdita del lavoro con ricadute economiche e sociali traumatiche e complesse da fronteggiare; l’esperienza dei Workers buyout è in tal senso emblematica del tipo di risposta resiliente che molti lavoratori stanno concretizzando per salvare aziende in difficoltà attraverso la costituzione di una cooperativa;
–    sostenere le persone socialmente svantaggiate alle quali molte pratiche sociali si rivolgono, inserendole con varie forme di sostegno in percorsi di empowerment, formativi e di transizione al lavoro, orientati all’autonomia ed all’inclusione in tutte le sue accezioni;
–    sperimentare un modo di fare impresa, costituendo una società autonoma e indipendente, di proprietà comune, centrata sulla mutualità tra i soci che aderiscono liberamente e volontariamente e in cui la partecipazione, la coesione, la governance condivisa e democratica non siano optional ma elementi identitari che consentono di superare l’individualismo e di favorire il diffondersi di una nuova economia in cui il profitto è comunque vincolato alle finalità sociali della cooperativa ed in funzione dello sviluppo del territorio, pilastro anche del settore del credito cooperativo;
–    definire un assetto gestionale ed una configurazione giuridica, nella forma cooperativa e di impresa sociale, di tante esperienze sorte spontaneamente e senza alcuna formalità particolare, che ora intendono continuare ad operare in modo coerente con le varie norme introdotte a seguito della Riforma del Terzo Settore per usufruire dei vantaggi e delle potenzialità di queste norme ma nel rispetto dei vincoli e degli adempimenti che esse impongono.

Leggi la newsletter completa: https://bit.ly/3eIzLhT


Segui #lepilloledicittadinanzattiva

#lepilloledicittadinanzattiva