Circa 500mila visite specialistiche e 30mila interventi programmati potrebbero saltare a causa dello sciopero dei dirigenti sanitari del 22 luglio. Per questo il Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva, oltre ad aver inviato una lettera-appello ai sindacati medici e alle aziende sanitarie e ospedaliere per limitare i disagi e riprogrammare contestualmente visite ed esami non erogati a causa dello sciopero, consiglia ai cittadini di:

– chiedere informazioni alla struttura anche telefonicamente il 22 luglio stesso, sull’effettiva erogazione della propria prestazione (nei giorni precedenti è inutile provarci perché le aziende non saranno a conoscenza diquanto verrà garantito);

rivolgersi all’Ufficio Relazioni con il Pubblico dell’ASL o dell’ospedale per chiedere di riprenotare la prestazione non erogata. Attenzione! Non esiste alcun obbligo per le strutture di riprenotare, tuttavia non si può dire alle persone di rifare la trafila della prenotazione, rimettendosi in lista di attesa;
non tornare a casa senza una nuova prenotazione della prestazione – in via prioritaria -al momento della comunicazione dell’impossibilità ad eseguirla a causa dello sciopero;
segnalare i disagi alle sedi del Tribunale per i diritti del malato più vicine, oppure mandando una e-mail a pit.salute@cittadinanzattiva.it con oggetto SCIOPERO, o ancora segnalandoci la vostra storia sulla pagina facebook di Cittadinanzattiva, per aiutarci a testimoniare i disagi eventualmente incontrati.

Cittadinanzattiva renderà pubblici i nomi delle strutture e dei sindacati che avranno aderito alla richiesta di riprogrammare contestualmente le visite diagnostiche, specialistiche e di day surgery nei successivi 7 giorni e gli interventi programmati nei successivi 15 giorni.


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