di Francesca Capoccia

Guardando indietro nel tempo la storia ci insegna che le persone, in un modo o nell’altro, si sono sempre organizzate e unite tra loro. I modelli di comunità, insomma, non sono mai mancati, e si è sempre trovata una forma di unione per sostenersi reciprocamente, per aiutarsi a vivere e a sopravvivere, a procurarsi da mangiare, ma anche ad avere cura del proprio territorio.
A tal proposito, nel 1936, a Massa, una piccola frazione alle pendici del monte Nerone, nelle Marche, nasce l’università agraria di Massa e Pianello proprio con l’obiettivo di curare le terre, indispensabili per la sussistenza delle piccole collettività di montagna.

Le università agrarie, chiamate anche associazioni agrarie, comunanze o ville, sono forme associative tuttora esistenti in varie regioni d’Italia e che rappresentano un’impronta di un’epoca passata, in particolare una delle forme antiche della proprietà collettiva.
La comunanza, infatti, è l’ente che si occupa del dominio collettivo sul quale gli abitanti hanno il diritto di uso ed esercitano collettivamente la facoltà di seminare, pascolare, tagliare legna, raccogliere erba, ecc.
A tal proposito, Antonino Truffelli, Segretario della villa di Massa e Pianello, ci spiega proprio che la comunanza di Massa e Pianello è nata su iniziativa di alcuni “cavallari”, uomini che per svolgere più facilmente il proprio lavoro, come il taglio del bosco, facevano uso di muli per trasportare la legna tagliata.

Con il passare degli anni, però, la partecipazione alla villa è andata un po’ a scemare, soprattutto perché mancava un direttivo, un’assemblea, fino a quando circa dieci anni fa, proprio Truffelli decide di riorganizzare l’associazione e riprendere con le attività.
I cittadini di Massa e Pianello, dunque, si sono uniti insieme e da volontari svolgono attività principalmente per sistemare e tenere in ordine tutta l’area verde della zona, ma non solo. Tra le varie iniziative, infatti, possiamo contare: ripristino di sentieri e di vecchie strade che collegano tra loro diversi paesini, pulizia del parco di Pianello e della pista da ballo in disuso, bonifica di una vecchia discarica vicino al fiume diventata ora un’area picnic (“La chiusa”), meta di tanti turisti, e istituzione della giornata ecologica. Molto importante è stato il ripristino di alcune fontanelle e sorgenti d’acqua (in particolare “La fonte del sorbo”): l’acqua infatti è un bene prezioso per l’umanità, ma anche per tutti gli animali, molto presenti nell’area di montagna.
Tutte queste attività sono svolte anche grazie alla partecipazione della Proloco di Pianello, formata principalmente da giovani ragazzi e ragazze che apportano il loro prezioso entusiasmo e le loro idee innovative.

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