intramoenia

Per il segretario regionale di Cittadinanzattiva Emilia Romagna, Franco Sisto Malagrinò, “anche in Emilia Romagna l’intramoenia diventa una scelta obbligata se non si vuole aspettare per una visita, soprattutto se si vuole ricorrere alle cure di uno specialista specifico e non affidarsi a quello a cui siamo assegnati se prenotiamo tramite il Cup. E ciò accade nonostante l’Emilia Romagna sia una regione virtuosa e abbia attuato un piano regionale per contenere le liste d’attesa. Certamente il piano, soprattutto nelle patologia più gravi, sta dando risultati apprezzabili, ma non può risolvere le incongruenze che derivano dal nostro Servizio Sanitario Nazionale prima fra tutti quella dei ticket persino più alti del costo della prestazione in privato. L’intramoenia purtroppo spesso si presenta ai cittadini come come l’unica chiave di accesso al SSN, tutt’altro che uno strumento per la libera scelta, appunto se si mantiene tale come opportunità del paziente e come dovrebbe essere! Non siamo pregiudizialmente contrari all’intramoenia, ma bene ha fatto la regione Emilia Romagna a minacciarne il blocco se non si fossero ridotte le liste di attesa. Nel contempo ci auguriamo che  tale riduzione dei tempi di attesa non sia ottenuta esclusivamente grazie al ricorso a pacchetti privati esterni ma principalmente grazie alla modifica della organizzazione e della la gestione delle procedure interne alle strutture specialistiche della sanità pubblica.

 


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