Aiutare i giovani a diventare cittadini consapevoli e attivi: è questo l’obiettivo di “Adolescenze Competenti”, nuovo progetto finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e realizzato grazie alla partnership tra Cittadinanzattiva e AICS (Associazione Italiana Cultura e Sport), in collaborazione con una serie di istituzioni pubbliche ed enti locali.

Come funziona il progetto e chi coinvolgerà

Attraverso una serie di laboratori sperimentali, il progetto offrirà ai ragazzi individuati – adolescenti tra i 14 e i 18 anni – l’occasione di esercitare attivamente il ruolo di cittadino, culminando nella realizzazione di un “servizio” di supporto rivolto ai pari e gestito direttamente dai ragazzi stessi. Saranno sempre i giovani a diffondere il servizio e i messaggi del progetto alle istituzioni locali e ai pari, secondo il principio della peer education. Come individuare gli adolescenti da coinvolgere? Il progetto si attuerà in 20 regioni e 26 città dislocate sul territorio nazionale; in Emilia-Romagna le province interessate saranno Forlì-Cesena e Bologna (con il coinvolgimento, in particolare, degli studenti del Liceo classico Luigi Galvani).​

“Adolescenze competenti”: perché?

Il progetto vuole promuovere la partecipazione attiva degli adolescenti alla vita della comunità, attraverso la promozione di una cultura della legalità e della corresponsabilità, in particolare nella gestione delle dinamiche interattive che i ragazzi instaurano tra pari. Il progetto vuole muoversi quindi in un’ottica sia preventiva che di gestione dei fenomeni di “violenza tra pari” come bullismo/cyber bullismo e tutte quelle forme di “pressione sociale” tra pari che possono sfociare in comportamenti illegali e nell’adozione di stili di vita scorretti.

Il presupposto a fondamento del progetto è che serva promuovere da parte dei ragazzi l’assunzione del ruolo di “cittadini” come promotori di coesione sociale della comunità: da un lato rendere i ragazzi consapevoli e responsabili delle ricadute delle proprie scelte ed azioni, per prevenire l’insorgenza delle varie forme di violenza (come prospettiva di cambiamento a lungo termine); dall’altro rendere i ragazzi esperti di tutti i servizi e i ruoli che compongono la comunità, così che conoscano le risorse a disposizione per gestire eventuali situazioni di violenza che possono raccogliere e mediare (agendo quindi nella contingenza).

Le fasi del progetto

Nella prima fase, di “Start Up” si andranno a identificare le scuole da coinvolgere nel progetto ed i ragazzi “leader” (ad es. i rappresentanti di classe), per presentare loro il progetto così che possano coinvolgere altri studenti interessati alle attività.
Nella seconda fase, denominata “Cittadini.com”, si realizzeranno 3 incontri con i ragazzi nei quali potranno approfondire cosa significhi esercitare il ruolo di cittadini all’interno della comunità. Il gruppo verrà coadiuvato nell’identificazione dei “bisogni di legalità” che a loro avviso la comunità esprime, oltre che di quelli che li riguardano direttamente. A fronte di questo, si costruirà una mappatura di quali servizi la comunità mette a disposizione per la gestione di queste problematiche. Laddove possibile, verrà inoltre offerta ai ragazzi la testimonianza diretta di minori detenuti o seguiti dai servizi, che collaboreranno nel progetto.
Nella terza fase, “Occhio!” (5 incontri), si entra nel merito di come riconoscere e gestire comportamenti di tipo violento tra pari, promuovendo la corresponsabilità nella gestione delle interazioni con gli altri. Questa fase del percorso si realizza in una serie di laboratori sperimentali in cui i ragazzi possono approfondire le implicazioni di certe condotte, prima a cui possono assistere e poi che li possono coinvolgere direttamente coinvolgendoli quindi gradualmente verso un’assunzione di responsabilità dei propri comportamenti.
Nella quarta fase, “Attiviamoci” (di almeno 6 incontri) le competenze così costruite vengono attivamente esercitate attraverso l’ideazione e la realizzazione di uno “sportello di supporto” erogato direttamente dai ragazzi, rivolto ai loro coetanei, finalizzato a intercettare situazioni problematiche e promuovere l’aggancio ai ruoli/servizi competenti. Lo “sportello” autogestito dai ragazzi vuole rappresentare l’occasione per realizzare concretamente delle buone pratiche di solidarietà, come espressione competente di cittadinanza attiva. Sempre nella stessa ottica, i ragazzi si faranno promotori della diffusione delle riflessioni e iniziative innescate dal progetto, verso i pari e verso gli snodi istituzionali della comunità (sia attraverso incontri/manifestazioni che creando prodotti multimediali divulgabili come videoclip, spot, brochure, manifesti, che saranno poi oggetto di concorso).

Sei uno studente del liceo Galvani e vuoi partecipare all’iniziativa?

Il progetto verrà presentato agli alunni interessati il giorno 24 gennaio 2018 negli spazi della Biblioteca Zambeccari dalle ore 14.30 alle 16.30. Nel pentamestre sono previsti 8 incontri finalizzati ai seguenti obiettivi:

  • Sensibilizzare gli adolescenti verso il ruolo di cittadini attivi e competenti;
  • Prevenire fenomeni di violenza tra pari (bullismo, cyberbullismo);
  • Promuovere corretti stili di vita;
  • Diffondere l’idea di coesione sociale della comunità;
  • Realizzare un “servizio” per la comunità gestito dai ragazzi e diffuso tra i loro pari e le istituzioni locali, secondo il principio della peer education.

Verrà rilasciato il credito scolastico a chi partecipa ad almeno 6 incontri.
Le adesioni al progetto si raccolgono firmando il foglio adesioni posto al primo piano nella postazione dei collaboratori o inviando una mail ad Alessio Iammarrone, promotore dell’iniziativa all’interno della scuola (alessioiammarrone@yahoo.it).

Invito alla presentazione progetto Adolescenze competenti


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