Il presidente Bonaccini ha siglato l’intesa con le parti sociali per lo sblocco della cassa integrazione in deroga.
E’ il primo accordo nel Paese siglato tra Regione, Organizzazioni sindacali e associazioni di categoria firmatarie del Patto per il Lavoro e indica le linee di applicazione per l’utilizzo della cassa integrazione in deroga.
Sono 38 milioni di euro per garantire continuità di reddito dei lavoratori.
La cassa in deroga decorre retroattivamente dal 23 febbraio e ha la durata di un mese.
“Possono accedervi in deroga i datori di lavoro del settore privato e le unità produttive o operative situate in Emilia-Romagna, a beneficio dei lavoratori subordinati il cui rapporto di lavoro sia stato sospeso in tutto o in parte o a cui sia stato ridotto l’orario di lavoro a causa degli effetti economici negativi conseguenti alle ordinanze.
Questo vale anche per le imprese con unità produttive esterne all’Emilia-Romagna, ma con lavoratori subordinati residenti o domiciliati in regione, che abbiano subito restrizioni di carattere sanitario.
Accedono anche i datori di lavoro che siano appaltatori di opere o di servizi, mentre sono esclusi i datori di lavoro domestici.
In caso in cui il datore di lavoro sia una società cooperativa possono accedere agli ammortizzatori anche i soci lavoratori con contratto di lavoro subordinato”.

Le modalità dell’accesso sul sito della regione Emilia Romagna al link:

http://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/attualita/coronavirus-in-emilia-romagna-primo-accordo-nel-paese-38-milioni-di-euro-per-garantire-continuita-di-reddito-dei-lavoratori

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