La vaccinazione contro l’herpes zoster riscuote molto successo in Emilia Romagna. È quello che emerge sia dall’indagine civica, sia dai colloqui che abbiamo avuto con i cittadini che si sono rivolti ai nostri sportelli, sia dal confronto avuto per strada con le persone a cui abbiamo somministrato il questionario.
Le persone sarebbero disposte a farla gratuitamente se rientrassero nelle categorie per cui la vaccinazione è gratuita, ma anche a pagamento.
E il desiderio nasce dalla conoscenza della malattia, o per esperienza diretta o dal racconto di parenti e conoscenti che hanno l’hanno avuta. La dolorosità e la virulenza della malattia, nonché le conseguenze che lascia sono ben chiare nella mente delle persone che vorrebbero cercare di evitare tutto questo.
Ma esistono una serie di difficoltà oggettive che ostacolano le persone nella realizzazione del desiderio, che coincide anche con la possibilità di esigere un diritto, soprattutto da parte di persone anziane e poco alfabetizzate digitalmente, che potremmo elencare brevemente:
      • Poca chiarezza di informazione istituzionale sulle categorie per cui è prevista la gratuità
      • Poca chiarezza di informazione istituzionale sulla possibilità di fare il vaccino a pagamento
      • Difficoltà a reperire informazioni chiare sulla gratuità e sulla modalità di prenotazione sia telefonicamente sia sui siti web
      • Difficoltà a prenotare
      • Difficoltà prendere appuntamento in un centro vaccinale vicino all’abitazione
      • Diverse modalità di accesso tra le varie Ausl e di conseguenza disparità di trattamento tra cittadini della stessa regione.
Se è vero che per ogni problema esiste una soluzione, quali potrebbero essere le eventuali soluzioni da adottare in Emilia Romagna affinché questa vaccinazione diventi una realtà per tutte quelle persone che desiderano vaccinarsi?
È quello di cui ci piacerebbe discutere con le istituzioni e i decisori dell’Assessorato alla Salute a partire da alcune proposte concrete che pensiamo possano giovare allo scopo. Tanto abbiamo imparato dal Covid 19 in tema di vaccinazioni e somministrazione delle stesse, soprattutto alle persone fragili e anziane. Alcune delle modalità utilizzate per la vaccinazione anti covid potrebbero essere considerate anche nella somministrazione del vaccino anti-herpes zoster, visto che la fascia di popolazione per cui è previsto il vaccino gratuitamente è formata principalmente da persone fragili e persone adulte.
Premessa. È importante che le decisioni prese a livello centrale dall’Assessorato alle Politiche per la Salute vengano poi attuate alla stessa maniera nelle diverse AUSL del territorio per evitare che cittadini della stessa regione abbiano disparità di trattamento nell’accesso alla vaccinazione e non solo. Disparità derivante dalla fortuna o sfortuna di risiedere in un territorio anchè in un altro.
Proposta 1. Si potrebbe pensare ad una chiamata diretta per tutte le persone aventi diritto, per età e per patologia, come è stato fatto per il vaccino anti covid 19. In questo modo tutti gli aventi diritto potrebbero accedere direttamente, senza bisogno di reperire informazioni per capire se rientrano nelle categorie per cui è prevista la gratuità.
Proposta 2. Si potrebbe pensare ad una somministrazione negli ambulatori dei Medici di Medicina Generale, allo stesso modo di come viene fatto per il vaccino antinfluenzale o antipneumococco. In questo modo sarebbero eliminate tutte le difficoltà di prenotazione e di lontananza del centro vaccinale rispetto all’abitazione.
Proposta 3. Si potrebbe pensare di allargare la gratuità della vaccinazione anche a tutte le persone nate prima del 1952. In questo modo si allargherebbe la possibilità a quelle persone che sono più soggette a contrarre la malattia, perché anziane. Si ovvierebbe anche alla cosa incomprensibile di avere diritto solo se si rientra in un range prestabilito di anni.
Proposta 4. Si potrebbe allargare la possibilità di coinvolgere i Farmacisti nella somministrazione del vaccino, nell’ottica della farmacia dei servizi. In questo modo si faciliterebbe maggiormente la possibilità di recarsi in posto molto vicino a casa per le persone con difficoltà di spostamento.
Proposta 5. Sarebbe opportuna una campagna di comunicazione capillare, univoca e chiara, in tutte le modalità possibili, (vedi covid 19), che spiegasse la malattia, il vantaggio di vaccinarsi, gli aventi diritto al vaccino, come accedere alla vaccinazione e dove viene effettuata la vaccinazione. In questo si potrebbe porre rimedio a tutta la confusione che nasce dalle informazioni sbagliate e lacunose date dagli Uffici Relazioni con il Pubblico e alla incomprensibilità di alcuni siti delle AUSL.
Potrebbe essere un buon inizio per confrontarsi e magari elaborare altre strategie ancora più vicine alla vita dei cittadini.

 

per saperne di più, scarica il Report_Quanto conosci l’Herpes Zoster


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