A cura di Gloria Roversi – fisioterapista referente commissione Relazioni Sociali OFI Bologna e Ferrara

 

La legge regionale 2/2014 

Con la legge regionale 2/2014 «Norme per il riconoscimento e il sostegno del caregiver famigliare (persona che presta volontariamente cura ed assistenza)» e la “Legge 27 dicembre 2017 n. 205 art. 1 comma 255”, l’ Emilia-Romagna riconosce il Caregiver familiare e promuove, al fine di salvaguardare l’integrità psico-fisica di questa figura fondamentale, una rete di sostegno attraverso interventi in ambito sociale, socio-sanitario e sanitario, incrementando e attivando servizi rivolti alla domiciliarità.

Il caregiver nella formazione dei Fisioterapisti

La formazione del laureato in Fisioterapia prevede all’interno del suo piano di studi, sia per l’insegnamento (come conoscenze da acquisire) che nel tirocinio (come competenze da raggiungere), progetti di educazione terapeutica volti alla presa in carico non solo del paziente, ma anche del caregiver, elemento fondamentale ed essenziale nel recupero e mantenimento del proprio assistito.

Gli studenti imparano già dal primo anno l’importanza della relazione e della comunicazione come strategia di approccio e di apprendimento verso tutto il team, adattando il linguaggio e i comportamenti in base alle caratteristiche e necessità del caregiver, che molto spesso coincide con la famiglia del paziente e che rappresenta una figura da tutelare e preservare, attraverso azioni non solo di educazione, ma di prevenzione, quali competenze CORE da raggiungere per un laureato in Fisioterapia.

Il ruolo del caregiver è, e sempre sarà, di primaria importanza nel progetto di recupero del paziente che lo vede parte integrante del team riabilitativo.

La Delibera della Giunta Regionale ER aprile 2009, n. 427 “Linee di indirizzo regionali di attuazione del PSSR 2008-2010 per l’ulteriore qualificazione delle cure primarie attraverso lo sviluppo delle professioni sanitarie assistenziali” riconosce al fisioterapista competenze altamente qualificate in tema di educazione terapeutica, specificando che le principali funzioni che possono essere espresse al meglio in un contesto territoriale sono quelle di consulenza e quella educativa.

La funzione di consulenza consente di essere un punto di riferimento per le valutazioni delle abitazioni, al fine di azzerare eventuali barriere architettoniche, o essere di supporto a prescrizione di eventuali ausili, alla loro gestione ed educazione all’uso.

La funzione educativa è indispensabile per formare i caregiver ad una corretta assistenza e per facilitare in senso ergonomico, cioè attraverso la limitazione massima dello sforzo fisico, l’espletamento delle attività̀ assistenziali.

La Carta delle priorità del caregiver

Nella “Carta delle priorità del caregiver”, realizzata per tutelare la salute e il benessere dei caregiver dal CRAMCR–Coordinamento regionale delle associazioni dei malati cronici, rari, rete di Cittadinanzattiva E.R., sono state segnalate priorità per soddisfare le comuni necessità di base di chi presta assistenza; alcune di queste possono avvalersi della competenza del fisioterapista, in particolare:

  • semplificare, supportando il caregiver, le procedure per la richiesta di ausili, per effettuare un ciclo di fisioterapia, o per richiedere un sopralluogo del CAAD- Centro per l’Adattamento dell’Ambiente Domestico
  • effettuare valutazioni domiciliari per azzerare le barriere architettoniche, individuare l’ausilio idoneo o la necessità di sostituzione quando non risponde più alle mutate esigenze, sia del malato sia di chi lo assiste
  • Come racconta il coordinatore di una Associazione in un articolo di Cittadinanzattiva “una carrozzina molto pesante e non smontabile è un ostacolo per la mobilità della persona ma anche per il caregiver che non riesce, specie se anziano, a fare le necessarie operazioni di trasporto”, oppure, la presenza di una vasca da bagno può essere una barriera architettonica per chi non riesce a superarne il bordo, il posizionamento di un seggiolino girevole da vasca prescrivibile dal servizio sanitario può ovviare all’inconveniente senza costi per l’utente
  • formare il caregiver, come già detto precedentemente, al fine di un utilizzo adeguato degli ausili forniti, per effettuare attività di mobilizzazioni o cambi di postura applicando manovre ergonomicamente corrette a salvaguardia di se stesso e della persona assistita.
Il portale regionale del carigiver familiare

E’ attualmente disponibile un portale della regione Emilia Romagna che fornisce utili indicazioni per orientarsi tra i vari centri del territorio ove potersi censire come Caregiver.

Sono stati aperti gli “Sportelli Caregiver” distrettuali, uffici dove si possono ricevere informazioni, supporto qualificato e orientamento per l’accesso ai servizi della rete e sugli interventi e le prestazioni attivati da Comuni/Unioni e dalle Ausl per il sostegno e il sollievo a chi presta assistenza ad una persona non autosufficiente.

Tra le varie professioni è di norma presente anche  quella del Fisioterapista, che, oltre a rilasciare la scheda di riconoscimento al caregiver e a censirne l’attività, in collaborazione con altri professionisti e mediante i supporti di consulenza e formazione, fornisce strumenti utili sia per il processo di cura dell’assistito che per la tutela del benessere psicofisico del caregiver stesso, poiché affaticamento e stress condizionano la vita di chi si fa carico di una persona che necessita di aiuto.

Quando si parla di fragilità e cure domiciliari si immagina solitamente una situazione di cronicità, ma anche il paziente post-acuto si auspica che abbia un caregiver che necessita di un sollecito supporto informativo e formativo proprio perché di fronte ad un evento acuto ci si trova impreparati.

Lo stesso supporto di cui necessita chi segue una persona anziana non autonoma perché non è necessario essere portatori di una patologia per perdere l’autosufficienza.

I Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali

Con la Legge di Bilancio 2022, sono stati introdotti i nuovi LEPS – Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali – livelli di assistenza specifici per i soggetti anziani non autosufficienti o con ridotta autonomia-  “che sono costituiti dagli interventi, dai servizi, dalle attività e dalle prestazioni integrate, […], con carattere di universalità su tutto il territorio nazionale per garantire qualità della vita, pari opportunità, non discriminazione, prevenzione, eliminazione o riduzione delle condizioni di svantaggio e di vulnerabilità”.

Adattare la casa per una maggiore autonomia

Tra le aree di intervento i servizi sociosanitari sono chiamati a promuovere la continuità e la qualità di vita a domicilio e nel contesto sociale di appartenenza delle persone anziane non autosufficienti adattando l’abitazione alle esigenze della persona con soluzioni domotiche e tecnologiche che favoriscono la continuità delle relazioni personali e sociali a domicilio, area in cui il fisioterapista svolge un ruolo assai rilevante.

Il recupero della funzione direttamente nell’ambiente in cui essa viene svolta rappresenta la specificità del trattamento riabilitativo in ambito domiciliare: non si tratta di “fare la riabilitazione ambulatoriale a casa”, ma di riabilitare la persona al compimento del maggior numero di attività, all’interno del suo contesto, e/o di addestrare i caregivers, parte integrante del processo di cura, ad una corretta assistenza.

Dal fisioterapista di continuità assistenziale al fisioterapista di comunità

Sul nostro territorio sono già presenti, in molte realtà locali, il fisioterapista di continuità assistenziale, il fisioterapista a domicilio e il fisioterapista di famiglia.

Nell’ambito della nuova organizzazione delle Cure Primarie, si sta inoltre sviluppando il progetto del fisioterapista di comunità, una figura in possesso di competenze specifiche, inserito nel team multiprofessionale, con il compito di supportare i percorsi di autocura ed educazione terapeutica, il care management ed il case management in stretta relazione con la persona assistita ed i suoi caregiver.

Fare rete

Con i dati epidemiologici che indicano una sempre maggiore aspettativa di vita ma, parallelamente, un aumento delle cronicità in contesti familiari e sociali sempre più depauperati, crediamo sia necessario fornire servizi ma soprattutto fare rete tra tutti i soggetti coinvolti – professionisti, pazienti, cittadini, istituzioni – per rispondere ai bisogni di cura delle persone anche attraverso l’adozione di soluzioni innovative a cui i fisioterapisti non mancheranno di offrire un fattivo contributo di idee e di esperienze.

 

Per approfondire

OFI Bologna/Ferrara: https://www.fnofi.it/ofi-bologna/info/

Cittadinanzattiva Emilia Romagna, Articoli Caregiver:

Carta delle priorità: https://www.cittadinanzattiva-er.it/carta-delle-priorita-del-caregiver/

Caregiver: https://www.cittadinanzattiva-er.it/category/caregiver/

 

 


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