I disturbi dell’alimentazione e della nutrizione costituiscono un problema diffuso, le cui patologie più frequenti, anoressia e bulimia nervosa, rappresentano un importante problema di salute pubblica, visto che negli ultimi decenni si è verificato un progressivo aumento dei casi e un abbassamento dell’età di insorgenza.

La pandemia da covid 19 può incrementare i disturbi dell’alimentazione.
Lo rileva l’Istituto Superiore di Sanità che descrive le cause dell’incremento:

“La paura di un contagio si associa spesso alla sensazione di non avere il controllo della situazione che, per le persone con un disturbo dell’alimentazione, conduce a un ulteriore aumento delle restrizioni alimentari (o di altri comportamenti estremi di controllo del peso) o, all’opposto a un aumento degli episodi di alimentazione incontrollata.

L’isolamento prolungato ha limitato la possibilità di praticare attività fisica e aumentato il timore di prendere peso, portando a ulteriori restrizioni dietetiche.

Le abbondanti scorte alimentari presenti in casa facilitano le abbuffate e alimentano una serie di meccanismi per il controllo del peso (uso di diuretici e lassativi, vomito indotto).

La forzata e prolungata convivenza con i familiari può generare o accentuare le difficoltà interpersonali, che possono contribuire al mantenimento della psicopatologia del disturbo dell’alimentazione”

L’Istituto Superiore di Sanità aggiunge inoltre che per coloro che soffrono di disturbi alimentari aumenta il rischio di infezione da covid-19:
“la malnutrizione, la riduzione delle riserve di grasso corporeo e un eventuale malfunzionamento intestinale influenzano la capacità del corpo di difendersi dalle infezioni.
Inoltre  chi soffre di disturbi dell’alimentazione è a rischio di squilibri metabolici ed elettrolitici, che possono aumentare il rischio di insufficienza respiratoria e di arresto cardiaco”
Disturbi dell’alimentazione e COVID-19 (iss.it)

Nel 2019
sono state 1.843 in Emilia-Romagna le persone assistite per problemi legati ai disturbi alimentari, il 90,7% di sesso femminile. Quasi un terzo nella fascia d’età 18-25 anni
Con la pandemia il numero dei pazienti è aumentato, in particolare tra gli adolescenti e nel sesso maschile, come si evince dalle dichiarazioni dei medici che si occupano del problema e come previsto dall’Istituto Superiore di Sanità.

Nei disturbi dell’alimentazione sono presenti problematiche di tipo biologico, psichico, familiare e socio-culturale, per questo la cura richiede l’impiego di diverse professionalità: psicologi, psichiatri, nutrizionisti, educatori, dietisti.
La Regione Emilia-Romagna offre ai pazienti un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale che coinvolge anche le famiglie tramite le Aziende USL territoriali, le Aziende Ospedaliero-Universitarie e le strutture private accreditate.
Per saperne di più:
Disturbi del comportamento alimentare — Salute (regione.emilia-romagna.it)
Delibera regionale n.1298 del 14/9/2009 
DISTURBI della NUTRIZIONE e dell’ALIMENTAZIONE –  Raccomandazione per i familiari 28 03 2018) (salute.gov.it)

foto da Smithsonian Garden  https://www.si.edu/


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