di Anna Baldini
Quando dalla sede nazionale di Cittadinanzattiva ci hanno presentato il monitoraggio ci è sembrato che questa indagine civica fosse stata confezionata su di noi. Infatti, da tempo ci chiedevamo come fare a comprendere dove fossero le criticità dell’assistenza socio-sanitaria in Emilia Romagna dal momento che ai nostri punti di ascolto si rivolgevano sempre più persone che lamentavano serie criticità nell’erogazione di tali servizi. É per la nostra regione la “prima area di criticità” per cui siano contattati dal momento che circa il 70% delle persone che si sono rivolte a noi nell’ultimo anno, lo hanno fatto perché sopraffatte da questa problematica.
Anche la metodologia ci è sembrata efficace perchè coinvolge nella valutazione coloro che i servizi li erogano o che di tali servizi sono i responsabili: l’Assessore alle politiche per la Salute, i direttori generali delle Aziende USL e i Responsabili di Distretto.
Abbiamo aderito coinvolgendo tutte le assemblee territoriali e proponendo la partecipazione a cinque Aziende Usl della regione: Bologna, Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Romagna e a tre distretti della AUSL di Bologna.
Ci siamo resi conto che la problematica era nota e sentita anche dai nostri interlocutori istituzionali che hanno aderito immediatamente e hanno accolto con entusiasmo la proposta che ho fatto loro di discuterne innanzitutto in un colloquio.
Abbiamo già incontrato il dottor Claudio Vagnini, direttore generale dell’AUSL di Ferrara, con il quale abbiamo condiviso la preoccupazione che i servizi socio-sanitari così erogati non sono sufficienti per soddisfare le esigenze dei cittadini che li richiedono. E che vanno necessariamente programmati, potenziati e gestiti con più apertura anche a soluzioni che coinvolgono i privati dal momento che in un prossimo futuro la domanda sarà sempre maggiore e si modificherà la struttura della società in cui vivremo. E il sanitario che essere in relazione stretta con il sociale, perchè tali servizi possano funzionare. Ma il cittadino deve essere messo a conoscenza delle possibilità che oggi ha di accesso a tali servizi, perchè non sempre ne è a conoscenza. E questa azione di empowerment può scaturire da una azione congiunta tra la AUSL e Cittadinanzattiva ER che farà da divulgatore e cassa di risonanza delle azioni dell’azienda a favore dei cittadini e portavoce delle criticità dei cittadini alle orecchie dell’azienda.
Abbiamo incontrato anche la dottoressa Chiara Gibertoni, direttore generale dell’AUSL di Bologna alla quale abbiamo fatto presente che le maggiori lamentele che arrivano ai nostri punti di ascolto sono inerenti alle criticità del sistema socio-sanitario. Anche con lei abbiamo convenuto che è necessaria una riorganizzazione dei servizi in cui il sociale e il sanitario convivono in maniera paritetica in un unico sistema, anche di gestione del servizio. E sembra questa la linea che si sta delineando nella riorganizzazione che è prevista a Bologna.
Nei prossimi giorni incontreremo anche il dottor Sergio Venturi, Assessore alle politiche per la Salute della Regione Emilia Romagna e speriamo anche gli altri Direttori Generali dai quali aspettiamo un appuntamento.