Bonus mobili ed elettrodomestici 2018: di cosa si tratta?

Il bonus mobili ed elettrodomestici è destinato a chi sta acquistando o ha intenzione di acquistare nel corso del 2018 mobili ed elettrodomestici destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione, ammesso che tale intervento di ristrutturazione edilizia sia iniziato non prima del 1° gennaio 2017 (è importante che la data di inizio dei lavori preceda quella in cui si acquistano i beni). Anche per gli acquisti effettuati nel 2017 si può accedere alla detrazione, a patto che l’intervento di ristrutturazione sia iniziato in data non antecedente al 1° gennaio 2016.

Come precisato sul sito dell’Agenzia delle Entrate, si tratta di una detrazione Irpef del 50% che spetta per le spese sostenute fino a un massimo di 10.000 euro relative all’acquisto di queste due tipologie di articoli:

  • Grandi elettrodomestici nuovi di classe energetica non inferiore alla A+ per i quali sia prevista l’etichetta energetica; l’agevolazione, quindi, riguarda l’acquisto di congelatori, frigoriferi, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche, forni a microonde, apparecchi elettrici di riscaldamento, ventilatori elettrici, radiatori elettrici, apparecchi per il condizionamento. Per quanto riguarda il forno, è sufficiente la classe energetica A.
  • Mobili come letti, materassi, comodini, armadi, librerie, cassettiere, scrivanie, divani, tavoli e sedie, poltrone e apparecchi di illuminazione. Non rientrano, invece, porte, pavimentazioni e altri complementi d’arredo.

Quali documenti conservare per accedere al bonus mobili

Per accedere alla detrazione è necessario effettuare i pagamenti con carta di debito, carta di credito o bonifico (in quest’ultimo caso, precisiamo che non è obbligatorio utilizzare quello appositamente predisposto da banche e Poste S.p.a. per le spese di ristrutturazione edilizia). Non sono ammessi, invece, assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.

Abbiate cura di conservare questi documenti:

  • le fatture, che riportano la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquistati;
  • le attestazioni dei pagamenti, ovvero ricevute di bonifici, ricevute di avvenuta transazione, per i pagamenti effettuati con carta di credito o di debito e ancora la documentazione di addebito sul conto corrente.

A cosa fare attenzione

E’ importante ricordare che la realizzazione di lavori di ristrutturazione sulle parti comuni condominiali consente ai singoli condomini di detrarre le spese sostenute per l’acquisto di arredi delle parti comuni, ma non per spese per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici per il proprio appartamento.

La detrazione è possibile anche se i beni sono stati acquistati con un finanziamento a rate, purché la società che eroga il finanziamento paghi il corrispettivo con le modalità sopra indicate e che al contribuente sia consegnata una copia della ricevuta del pagamento.

Per saperne di più, fate riferimento ai contatti dell’Agenzia delle Entrate.

In apertura: foto tratta da Pixabay.com, @geralt

 


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