L’Agenzia Europea che valuta la sicurezza e la sostenibilità degli alimenti (EFSA) afferma che il benessere per gli animali destinati alla produzione di alimenti dipende da come essi vengono trattati dagli allevatori. Numerosi sono i fattori che possono influire sul loro benessere: gli spazi dedicati, le zone di riposo, la densità dei capi, le condizioni di trasporto, i metodi di macellazione.

EFSA
aggiunge:
La sicurezza della filiera alimentare è direttamente connessa al benessere degli animali, in particolare nel caso di quelli allevati per produrre alimenti, visto gli stretti legami esistenti tra benessere, salute e malattie di origine alimentare. Fattori di stress e condizioni di scarso benessere possono avere come conseguenza negli animali una maggiore predisposizione alle malattie trasmissibili. Tali fattori possono rappresentare rischi per i consumatori.

il 91% degli italiani ritiene importante il benessere degli animali da allevamento,
il 76% pagherebbe la carne di più se fosse prodotta da allevamenti che garantiscano standard di benessere.
E’ il risultato di una indagine svolta dall’associazione Altroconsumo insieme al BEUC, gruppo costituto da 45 organizzazioni di consumatori provenienti da 31 paesi europei, con il ruolo di rappresentarli presso le istituzioni della UE e difenderne gli interessi.
L’indagine effettuata nel novembre 2023 ha coinvolto otto paesi europei
(Italia, Belgio, Germania, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svezia e Ungheria). In ciascun paese sono stati intervistati circa 1.000 cittadini con età tra 18 e 74 anni.
Dall’inchiesta emerge che 4 persone su 5 sono certe che il benessere per gli animali produce alimenti più sicuri e migliora la salute per le persone.

l’81% vorrebbe che fossero erogati più aiuti economici agli allevatori che scelgono pratiche più rispettose per l’allevamento animale

L’88% degli intervistati sostiene di non poter incidere sul mercato delle carni con le proprie scelte in quanto non può scegliere, perchè le etichette non forniscono chiare informazioni sul tipo di allevamenti da cui proviene la carne.
Spesso sulle confezioni di carni si trovano scritte generiche, slogan non affidabili e del tutto volontari dei produttori, come l’etichetta con la scritta “Benessere animale”, che non specifica i livelli di qualità e il metodo di allevamento.
Gli intervistati vorrebbe una etichetta con maggiori indicazioni sulla tipologia con cui sono stati allevati gli animali
.

Un esempio positivo di etichetta esiste, ed è quella prevista per le uova:
su ogni guscio viene indicato il metodo di produzione

0 = biologico,  1 =allevamento all’aperto, 2= allevamento a terra,  3= allevamento in gabbia
e la data di scadenza
inoltre, sia sul guscio sia sugli imballaggi è indicato il codice distintivo del produttore.

Trattare con rispetto gli animali, anche quelli destinati alla produzione di carni, è necessario non solo per ottenere cibo più salutare ma innanzitutto per motivi etici. A questo proposito l’Agenzia Europea per la sicurezza e la sostenibilità degli alimenti EFSA  precisa:
il Trattato dell’Unione Europea di Lisbona del 2009 ha riconosciuto esplicitamente che gli animali sono esseri senzienti e che l’UE e i suoi Stati membri hanno la responsabilità da un punto di vista etico di prevenire maltrattamenti, dolore e sofferenza

indagine di Altroconsumo tra i consumatori della UE

EFSA – europa


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