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La pandemia è finita? Verso una nuova normalità
Il long COVID
A distanza di più di 3 anni dall’inizio della pandemia da COVID-19, molti sono stati gli studi condotti sui diversi sintomi, sulle varianti e sulle conseguenze del virus sulla popolazione. Tra gli effetti che può lasciare la malattia c’è il “Long COVID”, una condizione che comporta la persistenza dei sintomi riconducibili all’infezione nonostante il soggetto venga effettivamente considerato negativizzato a seguito dell’esito del tampone.
Con il termine “Long COVID” si intende quella condizione dei pazienti che, dopo più di quattro settimane dalla malattia e nonostante la negativizzazione del tampone, continuano a riportare i sintomi riconducibili all’infezione.
I sintomi più frequentemente segnalati dalle persone affette da “Long COVID” sono i seguenti:
stanchezza eccessiva e persistente
debolezza e dolore muscolare
sarcopenia (ossia il progressivo declino della massa e della forza muscolare)
riduzione dell’appetito
Alcuni pazienti hanno anche segnalato conseguenze a lungo termine a livello:
neurologico: cefalea, problemi di memoria, difficoltà di concentrazione, vertigini disturbi del sonno
cardiologico: tachicardia, aritmia, dolore toracico, alterazioni della pressione arteriosa • pneumologico: dispnea e tosse persistente
gastrointestinale: dolori addominali, nausea e diarrea
dermatologico: geloni e rush cutanei
psicologico: ansia, stress e depressione
L’Istituto Superiore di Sanità ha elaborato le linee guida per la gestione dei pazienti affetti da long COVID, che contiene le buone pratiche da seguire per la loro presa in carico ed ha istituito anche un sistema di sorveglianza nazionale della patologia. Tale sistema consentirà di produrre dei report periodici, aggiornati mensilmente.
Per assistere i pazienti affetti da questa particolare condizione sono stati attrezzati diversi ambulatori sul territorio nazionale, con distribuzione differente da regione a regione.
Al momento si segnalano in tutto 113 ambulatori sul territorio nazionale, censiti ufficialmente dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS).
La mappa nazionale degli ambulatori long COVID è pubblica e consultabile sul sito web dell’Istituto. Per consultare la mappa degli ambulatori clicca qui.
Se dopo che ti sei negativizzato dall’infezione da COVID-19 continui ad avere sintomi parlane con il tuo medico di base che potrà verificare se si tratta di long COVID. Su tutto il territorio nazionale esistono dei Centri di riferimento specializzati nella gestione di pazienti affetti da long COVID.
Come si può orientare il Cittadino: consigli utili
Solo il medico di famiglia, il pediatra di libera scelta o lo specialista sono in grado di formulare una diagnosi specifica e di indirizzarti al meglio conoscendo la tua condizione.
Non affidarti al fai da te o al passaparola, non interrompere da solo le terapie assumere e non assumere medicinali da banco senza aver consultato prima il medico. Hai diritto ad avere una cura personalizzata!
Chiedi consiglio al tuo medico o pediatra in merito alla vaccinazione contro il Covid- 19: sapranno darti tutte le informazioni e orientarti al meglio!
Se sei un paziente fragile, caregiver o un famigliare presta massima attenzione all’igiene delle mani e delle superfici, usa la mascherina, evita posti affollati e mantieni il distanziamento sociale
Avverti il tuo medico di base, il pediatra o lo specialista in maniera tempestiva nel caso in cui hai contratto il COVID-19. Per la somministrazione degli antivirali bisogna intervenire entro 5 giorni dall’insorgere dei sintomi
Se pensi di avere il long COVID, non temporeggiare! Parlane con il tuo medico, esistono dei protocolli per la gestione dei sintomi e dei Centri di riferimento regionale.
No alle FAKE news!!
Rivolgiti sempre al tuo medico di fiducia o ad altri professionisti sanitari in caso di dubbi. Consulta le fonti di informazione accreditata e ufficiale.
estratto dalla guida BE A.W.A.R.E: Covid, long Covid e fragilità. Teniamo alta l’attenzione
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