Giovedì 26 maggio è stata una giornata con un concentrato di disavventure che nemmeno se avessimo impiagato ore e ore a programmarle, si sarebbero allineate nel modo in cui sono successe.
Sfortuna? Sicuramente una dose di sfortuna c’è stata!
Ecco, in breve, gli avvenimenti.
Mia sorella, mentre porta a spasso il suo cagnolino, passa su una mattonella di vetrocemento e questa si sfonda, facendo precipitare la gamba di mia sorella nel buco. Naturalmente non riesce a tirarla fuori, e, di conseguenza, le persone che hanno assistito alla scena chiamano i Vigili del Fuoco e l’ambulanza. Dopo una serie di tentativi, riescono a tirarla fuori e la caricano sull’ambulanza per portarla all’ospedale. Da una prima rapida occhiata gli operatori comprendono che, per fortuna, non è nulla di grave, tanti graffi e piccoli tagli da disinfettare. Sono le 20:30 di sera. L’ambulanza parte alla volta dell’ospedale e i Vigili del Fuoco transennano l’area incriminata, mentre tra la folla si alza un mormorio di protesta nei confronti dell’amministratore di condominio di quel palazzo che non ha mai riparato quelle finestrelle di vetrocemento anche se sollecitato più volte.
Passano le ore e non arrivano notizie di mia sorella dall’ospedale. Alla 1:00 di notte decido di fare una capatina al Pronto Soccorso e riesco ad entrare. Mia sorella è lì che aspetta insieme a tantissime altre persone con malanni più seri del suo. Aspettiamo insieme.  Mi racconta che nel frattempo sono andati i vigili della Polizia Municipale per prendere la sua denuncia e indicarle il percorso da intraprendere per il risarcimento del danno. Finalmente alle 3:00 di mattina la chiamano per fare la medicazione e ci rimandano a casa.
Ma la porta di ingresso della sua casa non vuole aprirsi in nessun modo. Neanche con l’aiuto di mio nipote che era in casa. Dopo vari tentativi chiamiamo di nuovo i Vigili del Fuoco. Sono gli stessi, riconoscono mia sorella e un sorriso scappa a tutti, sono le 4:00 di mattina. Armeggiano per una mezz’oretta ma non riescono ad aprire, c’è bisogno di un fabbro. Decidiamo di chiamarlo il giorno successivo, dopo aver avvisato l’amministratore del condominio che avrebbe dovuto cambiare la serratura tempo addietro, ma non lo ha fatto. I vigili, però, non vogliono lasciare mio nipote in casa e chiamano l’autoscala per tirarlo fuori. Dopo diversi tentativi riescono e alle 5:00 di mattina, mentre già albeggia, facciamo ritorno a casa mia e crolliamo in un sonno ristoratore.
Sfortuna? Si, ma anche e soprattutto negligenza!
Se chi di dovere, nel caso specifico gli amministratori di condominio, avessero operato correttamente e messo in sicurezza le finestrelle di vetrocemento nel primo caso e la serratura nel secondo caso, tutto questo parapiglia non sarebbe successo.

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