a cura di Pasquale Fusaro

Mi son letto la Gazzetta, forzandomi all’uso di un linguaggio che odio, quello burocratico e pieno di rimandi ad altri decreti, norme, commi ecc…

Si legge effettivamente che c’è la presa d’atto di un rischio e si dichiara lo stato di emergenza per 6 mesi.

Non so in burocratese quanto la dichiarazione dello stato di emergenza significhi in termini operativi, nel senso che immagino richieda un seguito di norme attuative e di stanziamenti adeguati.

In quel momento, salvo forse in Cina, nessuno aveva idea di quanto grossa fosse questa emergenza, e mi stupirei sentirmi dire che in Italia in quel momento qualcuno ce l’aveva ben chiara, tant’è vero che si parla di uno stanziamento di 5 MLN, contro i 25 MLD di oggi, peraltro insufficienti.

Vogliamo dire che il governo (gli unici che in quel momento stavano al centro della bufera) non ha avuto la percezione giusta?

Vogliamo dire che neanche in Francia e neanche in Germania e neanche in Spagna e neanche in Gran Bretagna dopo, ben dopo quel che è successo, hanno avuto la giusta percezione del pericolo?

Diciamolo, se ci fa bene.

Sicuramente Conte non è un Churchill, ma neanche Macron, né la Merkel, né Johnson e né Felipe. Però ce la sta mettendo tutta e avrei voluto vedere chiunque altro cosa sarebbe stato in grado di fare.

Fare meglio? Può darsi, tutto è perfettibile, però credo sarebbe buona cosa sostenere e non dileggiare quelli che tutti i giorni sono in prima linea.

Le polemiche, le recriminazioni? Dopo, dopo, dopo.

Pensa un po’ che lo sport della critica ha toccato persino un uomo come Gino Strada che, senza proclami e pubblicità, sta operando da tempo in Lombardia, quando i soliti leoni da tastiera chiedevano sul web che fine avesse fatto.

Il fatto che la natura ci regali tanta bellezza, fiori, mare, monti, non significa che ci dispensi dall’esistenza di un’altra specie: i millantatori.

Sesto S. Giovanni (MI)

Foto di InformarePublic Domain Immagini commerciali


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