A cura di Simonetta Simoni, consulente, editrice, psicosociologa delle organizzazioni. 

Yoga, una pausa di cura di sè

Un’iniziativa, la nostra, che ha coinvolto in tutto una quarantina di persone, quasi tutte donne (solo tre gli uomini partecipanti), iniziativa molto apprezzata perché dedicata al loro benessere individuale e perché accessibile on line, evitando così i tempi di spostamento da casa.

Una pausa di cura di sé in compagnia di altri “presenti a distanza”, una modalità resa possibile dalla nuova dimestichezza con le tecnologie digitali acquisita durante la pandemia. Quattro piccoli gruppi che si sono ritrovati a cadenza regolare con una motivazione e una continuità che vengono sia del bisogno reale di aprire piccoli spazi per sé, sia dal piacere di coltivarli e mantenerli.

Conoscere i partecipanti

È nel primo contatto telefonico, prima dell’avvio di ognuno dei cicli di pratiche, che abbiamo raccolto qualche informazione sul quotidiano delle caregiver iscritte, cercando di capire quale fosse la loro conoscenza dello yoga, il loro stato psicofisico generale e il carico di cura (tramite  il questionario Zarit Burden).

Nella relazione annuale dell’AUSL dedicata all’insieme di questi progetti, qui si trattava soprattutto di figlie di genitori anziani parzialmente o totalmente non autosufficienti, un terzo tra i 50 e 60 anni e un altro terzo tra i 60 e 70 anni, metà delle quali è in pensione, l’altra metà lavora, e circa un quarto si divide tra la cura dei genitori e quella di nipoti in età scolare.

Diversamente dalle nostre aspettative, erano poche le iscritte che non sapevano assolutamente nulla dello yoga, per molte di loro questa era un’occasione per riprendere la pratica dopo un’interruzione anche molto lunga, di anni o addirittura decenni.

Dalla percezione corporea e mentale ai benefici della pratica

Al passaggio da un insegnante ad un altro del Centro yoga Le Vie (tre a rotazione), abbiamo raccolto dalle partecipanti ciò che andava emergendo nella loro percezione corporea e mentale e ci ha colpito una notevole sensibilità diffusa ai benefici della pratica.

Da quelli dell’ hatha yoga di movimento per la flessibilità e l’allineamento della colonna vertebrale, agli allungamenti e torsioni per favorire il rilassamento e la mobilità della schiena e degli arti, fino all’attenzione e consapevolezza del respiro che diamo per scontata, ma che così scontata non è.

Ricordarsi di respirare

Se è vero che l’energia vitale è veicolata dal respiro, la respirazione è l’unica attività continua che, pur essendo involontaria, può essere costantemente monitorata e controllata volontariamente.

A più riprese ci è stato detto che “ricordarsi di respirare” ha effettivamente svolto una funzione di aiuto alla centratura personale e di sostegno al benessere psico-fisico delle caregiver.

In alcuni casi ci è stato riferito anche un miglioramento dell’attenzione ai propri stati corpo-mente e una maggiore consapevolezza dei segnali di stress che non solo fanno ammalare, ma riducono anche la capacità di osservare e gestire le complesse situazioni della cura che le caregiver affrontano ogni giorno.

Si riparte a giugno 

Nel mese di giugno 2023 avvieremo la terza (dopo quelle del 2021 e 2022) edizione di Yoga a casa per caregiver organizzate dall’Associazione culturale e Centro yoga Le Vie, cicli di pratiche bisettimanali on line totalmente gratuite.

Questo è uno dei 25 progetti finanziati dell’AUSL Città di Bologna per il sostegno psicologico e il benessere psicofisico dei caregiver familiari residenti nel Distretto Città di Bologna.

 

Per approfondire
Cittadinanzattiva Emilia Romagna, Articoli Caregiver:

Carta delle priorità: https://www.cittadinanzattiva-er.it/carta-delle-priorita-del-caregiver/

Caregiver: https://www.cittadinanzattiva-er.it/category/caregiver/

 


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