Cittadinanzattiva: nuove norme su articolo 18 valgano anche per pubblico impiego

Nella riforma del mercato del lavoro, in particolare per le novità previste sui licenziamenti per motivi economici, va inserito anche il pubblico impiego: è quanto chiede Cittadinanzattiva al Ministro per la Pubblica amministrazione e semplificazione Filippo Patroni Griffi.

“Molti cittadini ritengono ingiusto che chi lavora nel privato debba correre più rischi di chi ha un impiego pubblico. Si tratta di una discriminazione che può far digerire molto male le nuove norme sul lavoro a chi le deve subire, sapendo che ai loro colleghi del pubblico non succederà niente. I sacrifici, se ci devono essere, devono valere per tutti. E, nello stesso tempo, i cittadini chiedono a gran voce una Pubblica amministrazione che funzioni, dove sia premiata la trasparenza, l’efficienza e la meritocrazia. Per questo crediamo che il pubblico impiego non vada escluso dalle nuove norme sui licenziamenti e sull’articolo 18”: così scrive il segretario generale di Cittadinanzattiva Teresa Petrangolini in una lettera inviata al Ministro Patroni Griffi.

L’associazione chiede di estendere a quasi tutto il pubblico impiego le nuove norme sull’articolo 18, “prevedendo una norma specifica che esenti il dirigente pubblico dalla responsabilità erariale nel caso in cui il giudice dia ragione al licenziato. E ancora promuovendo una volta per tutte l’applicazione delle numerose norme sulla trasparenza e la verifica dei risultati che, se applicate, consentirebbero una valutazione seria, rigorosa e, quando serve, sanzionatoria, del lavoro dei pubblici dipendenti”.


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