a cura di Luisa Farinati

 

Come sono cambiate le mie giornate con il coronavirus?

Sembra che la giornata tipo di chi ragionevolmente rimane a casa per contenere la diffusione del contagio da coronavirus stia riscoprendo i rapporti con i famigliari, stia imparando a conoscere meglio i figli e finalmente a comunicare con loro.

Molti confessano che finalmente rileggono libri dimenticati e riscoprono messaggi che erano passati inosservati durante la prima lettura.

Anche chi è solo, tutto sommato, sembra riscoprire se stesso, ed essere soddisfatto di fermarsi un po’ e dedicarsi ad interessi che magari aveva abbandonato per mancanza di tempo.

A questo punto mi guardo in giro e mi chiedo, come è cambiata la mia vita di caregiver e faccio mentalmente il punto della situazione.

Dunque:

  • Tutti i controlli, fino a fine aprile sono sospesi
  • Mi metto la mascherina quando mi avvicino perchè mio figlio è immunodepresso
  • La fisioterapia è stata sospesa e ridotti i controlli domiciliari
  • Per sicurezza ho sospeso anche l’aiuto per le pulizie
  • L’infermiere che mi aiuta nella cura e nei controlli ha ridotto la presenza proprio per sicurezza.

A questo punto mi rendo conto che per me la situazione è ulteriormente peggiorata, mentre prima potevo approfittare della presenza, per esempio, del fisioterapista per dire ‘faccio un salto a prendere qualcosa’ o dedicarmi a qualcosa e lo potevo fare in tranquillità, adesso non lo posso più fare.

Nessuno di chi ha in carico mio figlio ha dato indicazioni su possibili

percorsi sanitari dedicati per i disabili, e tantomeno ha chiesto via e-mail se tutto fosse a posto.

Questo anche considerando che i controlli sono sospesi.

E’ vero che l’emergenza rende tutto complicato, ma è anche vero che ci si sente isolati e la delicatezza della situazione crea molta ansia.

Per esempio, dovessi avere un’urgenza, mi sentirei più tranquilla se potessi chiamare direttamente lo specialista in ospedale per avere indicazioni specifiche, e fossi sicura di non essere considerate una rompiscatole, facendo così.

Passerà anche questo brutto periodo, che sarà lunghissimo e dopo però avrò tante perplessità anche verso persone a cui ho affidato con assoluta tranquillità la cura di mio figlio.

 

Foto di Jing da Pixabay


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