“L’erogazione delle terapie mediche non è ancora omogenea nelle diverse aree in cui è diviso il SSR il Emilia Romagna”.
È quello che è emerso a conclusione di un evento formativo per i medici della Società Italiana dell’Osteoporosi e del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro (SIOMMMS) tenutosi a Bologna il 5 giugno 2015, a cui Cittadinanzattiva ER è stata invitata per rappresentare le istanze dei pazienti che si rivolgono alle diverse sedi del Tribunale per i Diritti del Malato (TDM) che operano in regione.
I professori lamentavano le forti difficoltà nell’operare nelle strutture pubbliche della regione dovute proprio a questa disomogeneità. Uno specialista che lavora a Parma non ha la possibilità di scegliere gli stessi farmaci del collega di Ravenna o di Bologna. Ma addirittura non ritrova nelle liste regionali dei farmaci da poter utilizzare quelli autorizzati, invece dal SSN, quindi dal Ministero della Salute e dall’AIFA. La conseguente ricaduta sui pazienti ha ampie conseguenze e genera disagi.
Ma è quello che Cittadinanzattiva Emilia Romagna constata quotidianamente, nelle segnalazioni che riceve ai suoi sportelli. Molte sono le persone che lamentano una disparità di trattamento nelle strutture pubbliche della regione, per diverse patologie, e che, quando questo è permesso dalla burocrazia, devono affrontare spostamenti continui da una provincia all’altra, per ottenere la terapia per loro più efficace. Addirittura alcuni pazienti vedono negata la terapia per loro più efficace, spostandosi da un reparto all’altro dello stesso ospedale in cui sono già in cura.
È evidente che urge un intervento tempestivo delle Regione nel recepire la normativa nazionale e di conseguenza:
- per rendere omogenee le cure nelle diverse zone dell’Emilia Romagna
- per introdurre i farmaci di nuova generazione che tanti benefici portano e riducono i rischi.
Solo così i LEA, per l’erogazione dei quali l’Emilia Romagna è ai primi posti in Italia, saranno realmente rispettati!
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