La giornata mondiale degli insegnanti, istituita dall’Unesco nel 1994, ha come obiettivo fondamentale quello di suscitare riflessioni sul ruolo dei professionisti della formazione, sulle sfide che affrontano quotidianamente, sulle difficili condizioni di lavoro a cui sono spesso sottoposti.
Quest’anno il tema della giornata è “Insegnare in libertà. Dare maggior potere agli insegnanti”
Progressi sì, ma non bastano
Nell’ultimo decennio, sono stati compiuti importanti progressi verso l’aumento dell’accesso all’istruzione e dei tassi di iscrizione scolastica a tutti i livelli, in particolare per le ragazze.
Ciononostante, nel 2018 circa 260 milioni di bambini non avevano ancora finito la scuola – quasi un quinto della popolazione mondiale in questa fascia d’età. E più della metà dei bambini e degli adolescenti di tutto il mondo non soddisfa gli standard minimi di competenza in lettura e matematica. (https://www.un.org/sustainabledevelopment/wp-content/uploads/2017/02/4_Why-It-Matters-2020.pdf)
Un obiettivo di sviluppo sostenibile interamente dedicato all’istruzione
L’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile approvata da tutti i paesi dell’ONU nel 2015 (https://www.youtube.com/watch?v=8bmtQliL9bw&feature=emb_rel_end) prevede tra i 17 obiettivi di sviluppo un obiettivo interamente dedicato all’educazione. L’obiettivo 4 recita così: fornire un’educazione di qualità, equa e inclusiva e opportunità di apprendimento per tutti; un obiettivo alquanto impegnativo se si pesano bene le parole di qualità, equa e inclusiva.
Esso si articola in 7 sotto obiettivi:
- Garantire completamento educazione primaria e secondaria
- Garantire accesso a istruzione pre-scolastica
- Garantire accesso a istruzione tecnica, professionale anche universitaria
- Aumentare n. giovani con competenze specifiche per l’occupazione
- Eliminare le disparità di genere
- Garantire a tutti un livello di alfabetizzazione e capacità di calcolo
- Garantire acquisizione di competenze per promuovere sviluppo sostenibile
Lo sviluppo sostenibile inizia con l’educazione
L’UNESCO, l’ente delle Nazioni Unite specializzato in educazione, sostiene fortemente che l’educazione sia un diritto fondamentale dell’uomo, strettamente collegato alla realizzazione di altri diritti.
Pertanto, l’educazione è un bene pubblico e un presupposto indispensabile per ottenere la realizzazione personale, la pace, lo sviluppo sostenibile, l’uguaglianza di genere e la cittadinanza responsabile.
L’educazione, catalizzatore dello sviluppo, è un punto chiave per combattere l’ineguaglianza e ridurre la povertà. Allo stesso modo, l’accesso a un’educazione di alta qualità è la premessa essenziale per accelerare il raggiungimento di altri obiettivi di sviluppo sostenibile. In altre parole, lo sviluppo sostenibile inizia con l’educazione.
Con quali strumenti si pensa di raggiungere un obiettivo così impegnativo?
L’agenda 2030 ne indica tre:
- Costruire e potenziare le strutture, che siano sensibili ai bisogni dell’infanzia, alle disabilità e alla parità di genere.
- Aumentare il n. di borse di studio, specialmente nei paesi meno sviluppati, nei piccoli stati insulari e negli stati africani.
- Aumentare la presenza di docenti qualificati, anche grazie alla cooperazione internazionale.
Trasformare i sudditi in cittadini è miracolo che solo la scuola può fare, scriveva Piero Calamandrei, ma questo chiama in causa proprio le risorse che nella scuola materialmente agiscono: i docenti.
Con l’adozione dell’Obiettivo 4 per lo sviluppo sostenibile gli insegnanti vengono riconosciuti come soggetti chiave per l’attuazione dell’Agenda 2030 sull’educazione. Il loro impegno infatti è fondamentale per incrementare il livello di alfabetizzazione globale e ridurre l’abbandono scolastico precoce, contribuendo a migliorare la vita delle persone e a raggiungere lo sviluppo sostenibile.
L’impatto del Covid-19 sulla scuola
Nel 2020, mentre la pandemia COVID-19 si diffondeva in tutto il mondo, la maggioranza dei Paesi ha annunciato la chiusura temporanea delle scuole, con un impatto su oltre il 91% degli studenti di tutto il mondo.
Nell’aprile del 2020, quasi 1,6 miliardi di bambini e giovani hanno abbandonato la scuola e quasi 369 milioni di bambini che si avvalgono dei pasti scolastici hanno dovuto rivolgersi ad altre fonti per l’alimentazione quotidiana.
Mai prima d’ora così tanti bambini sono usciti dalla scuola nello stesso momento, sconvolgendo l’apprendimento e stravolgendo la vita, soprattutto dei più vulnerabili ed emarginati.
La pandemia globale ha conseguenze di vasta portata che possono mettere a repentaglio i risultati ottenuti nel miglioramento dell’istruzione globale. (https://www.un.org/sustainabledevelopment/wp-content/uploads/2019/07/E_Infographic_04.pdf)
Nel tentativo di promuovere la collaborazione internazionale e di garantire che l’istruzione non si fermi mai, l’UNESCO ha attivato una serie di iniziative che includono il monitoraggio globale delle chiusure scolastiche nazionali e locali.
Per proteggere il benessere dei bambini e garantire loro l’accesso all’apprendimento continuo, nel marzo 2020 l’UNESCO ha lanciato la COVID-19 Global Education Coalition, un partenariato multisettoriale tra l’ONU, le organizzazioni della società civile, i media per progettare e implementare soluzioni innovative.
Insieme aiutano i paesi ad affrontare le lacune in termini di contenuti e di connettività e facilitano opportunità di apprendimento inclusivo per bambini e giovani in questo periodo di improvvisa e inedita interruzione dell’istruzione.
La Global Education Coalition è una piattaforma di collaborazione e di scambio per garantire il diritto all’istruzione durante questo sconvolgimento senza precedenti e anche dopo (https://en.unesco.org/covid19/educationresponse/globalcoalition). Sempre l’Unesco ha realizzato una repository di piattaforme e strumenti online per tutti i paesi: Africa, Paesi arabi, DEuropa dell’est e Asia centrale, Europa occidentale e Nord america, America latina.
Per l’Italia sono presenti la piattaforma dell’Indire – Istituto Nazionale Documentazione Innovazione Ricerca Educativa, che ha sede a Firenze http://www.indire.it/la-rete-di-avanguardie-educative-a-supporto-dellemergenza-sanitaria/
e il sito web del Ministero dell’istruzione https://www.istruzione.it/coronavirus/index.html
Anche l’UNICEF in questo periodo ha intensificato il suo lavoro in 145 paesi a basso e medio reddito per sostenere i governi e le istituzioni educative nello sviluppo di piani per una risposta rapida e a livello di sistema che comprenda programmi di apprendimento alternativi e di sostegno alla salute mentale.
Il messaggio di Irina Bokova
Come si legge nel messaggio del Direttore Generale dell’UNESCO Irina Bokova in occasione di questa Giornata gli insegnanti costituiscono un fondamento essenzialed ella forza a lungo termine di ogni società; essi forniscono ai bambini, ai giovani e agli adulti le conoscenze e le competenze necessarie per soddisfare le proprie potenzialità. Tuttavia, in tutto il mondo, troppi insegnanti non hanno la libertà e il sostegno di cui hanno bisogno per svolgere il proprio lavoro, che è di vitale importanza.
È per questo che il tema della Giornata Mondiale degli Insegnanti di quest’anno -“Teaching in Freedom, Empowering Teachers” -ribadisce il valore degli insegnanti e riconosce le sfide che molti incontrano nel corso della loro vita professionale in tutto il mondo.
Conclude Irina “In questa Giornata Mondiale degli Insegnanti unitevi a noi nel permettere agli insegnanti di insegnare in libertà affinché ogni bambino e ogni adulto siano a loro volta liberi di imparare -a beneficio di un mondo migliore.” http://unescoblob.blob.core.windows.net/pdf/UploadCKEditor/Messaggio%20Bokova%20Traduzione%20di%20cortesia%201.pdf
foto da Pixabay @homecare119