Cittadinanzattiva Emilia Romagna si stringe alle famiglie dei lavoratori morti, feriti e dispersi nell’incidente della centrale idroelettrica di Bargi e si unisce all’appello del Presidente della Repubblica di fare chiarezza.

Ieri sera siamo andati a dormire con una profonda tristezza nel cuore. Sono morte delle persone, altre sono ferite e altre ancora disperse in un incidente sul lavoro alla Centrale Idroelettrica di Bargi, in provincia di Bologna. Una centrale all’avanguardia, tra le più moderne al mondo, considerata anche molto sicura dal punto di vista della sicurezza sul lavoro. Eppure l’incidente è successo, ci sono morti, feriti, dispersi e si fa fatica ad intervenire per portare i soccorsi perché la centrale ha diversi piani ipogei e l’incidente si è verificato in profondità. Da qualche tempo erano in corso lavori di manutenzione generale e probabilmente durante questi lavori è accaduto qualcosa che ha scatenato la tragedia. Una grande tragedia!
Una imprudenza, una fatalità? Col tempo si scopriranno le dinamiche. Una cosa è certa che non bisogna mai dare per scontato nulla dal punto di vista della sicurezza soprattutto sui luoghi di lavoro, anche quelli che sembrano sicuri.
Lo sciopero di quattro ore proclamato per giovedì da Cgil e Uil e poi diventato di otto in tutti i settori, pubblici e privati dell’Emilia-Romagna e la manifestazione di Bologna con concentramento in piazza XX settembre dalle 9:00 sempre dello stesso giorno, vanno nella direzione di ribadire che la sicurezza sul lavoro è sempre una priorità in qualsiasi luogo.

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