Mercoledì 14 dicembre 2016, presso la Sala degli Anziani del Comune di Bologna, durante la tavola rotonda STATO DELL’ARTE DELLA DIFFUSIONE DEI NUOVI ANTICOAGULANTI ORALI IN EMILIA ROMAGNA è emerso che i Nuovi Anticoagulanti Orali (Nao) sono tra i rimedi terapeutici più importanti dell’ultimo decennio nella prevenzione dell’ictus cerebrale per i pazienti con fibrillazione atriale. Ma, nonostante siano entrati nella pratica clinica italiana da 3 anni e la loro efficacia e sicurezza sia stata ampiamente documentata, è importante creare condizioni di accesso uniforme a questa terapia farmacologica innovativa. L’Emilia Romagna ha redatto un documento regionale di indirizzo sul ruolo dei Nao nella prevenzione del cardio-embolismo nel paziente con fibrillazione atriale non valvolare, a cura del Gruppo di lavoro multidisciplinare della Regione.
“Condividiamo il documento – dichiara Franco Malagrinò, segretario regionale di Cittadinanzattiva Emilia Romagna – ma vi sono ancora aree di miglioramento: la lista ridotta dei centri abilitati alla compilazione del Piano terapeutico e dei medici prescrittori con conseguente disparità di accesso rispetto ad altre Regioni e fra le diverse province. Bisogna attivare percorsi omogenei di presa in carico e follow-up dei pazienti”.”E’ molto importante l’elemento di novità rappresentato dai Nao – ha osservato il vicepresidente nazionale dell’Associazione medici cardiologi ospedalieri (Anmco), Stefano Urbinati – Abbiamo lavorato per anni a un documento che è stato pubblicato quando sono stati resti disponibili i Nao, in cui si spiega quali sono i pazienti a cui vanno prescritti questi farmaci e in quali casi invece si può anche continuare con le vecchie terapie. L’Emilia Romagna, infatti, è una Regione che ha fatto della rete un modello di assistenza. Il cittadino non è affidato a un singolo specialista, ma ad una rete assistenziale”.
“Una gestione di rete della fibrillazione atriale è fondamentale – ha aggiunto il presidente della Società italiana di medicina generale (Simg) di Bologna, Giuliano Ermini – Dati recenti hanno mostrato una prevalenza della fibrillazione atriale in Italia pari al 2,9 %. A Bologna, su oltre 19.500 pazienti presi in considerazione, con più di 18 anni, abbiamo trovato una Fibrillazione Atriale nel 3,62% dei casi. Se moltiplichiamo questo dato per gli abitanti della città arriviamo a più di 10.000 persone colpite da questa patologia. Queste persone si rivolgono inizialmente al medico di medicina generale, che in questo senso ricopre un ruolo fondamentale verso un inquadramento corretto del malato. Il nostro compito è quello di identificare chi può essere a rischio di fibrillazione atriale e inviarlo al cardiologo per una specifica valutazione”

Il convegno ha avuto una vasta eco ed è stato ripreso da Agenzie di Stampa (DIRE, ANSA SALUTE, ANSA BOLOGNA del 14/12/2016 e ADNKRONOS del 15/12/2016), Quotidiani (IL RESTO DEL CARLINO del 13, 14, 15/12/2016 e QUOTIDIANO NAZIONALE del 18/12/2016), Radio (RADIO SABBIA, RADIO ITALIA 97, RADIO CENTRALE, RADIO SAN LUCHINO, RADIO VENERE, PUNTO RADIO, RADIO BOLOGNA 1), Televisioni, Siti Web (ADNKRONOS.COM, PANORAMA.IT, LASICILIA.IT, ILFOGLIO.IT, MILANOPOLITICA.IT del 15/12/2016) e Aggregatori di Notizie (ILMETEO.IT e 247.LIBERO.IT del 15/12/2016).

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