A cura di Francesca Capoccia

Sono passati ormai 10 anni dalla fondazione di Arvaia, cooperativa di contadini e cittadini del quartiere Borgo Panigale, a Bologna. Era febbraio 2013 quando un gruppo ristretto di abitanti del quartiere ha iniziato a lavorare su una porzione di terra di quasi 3 ettari in affitto temporaneo. A fine della prima estate, dopo la prima raccolta di ortaggi, i soci sono diventati una settantina, e ora se ne contano più di trecento. “Il nostro obiettivo era curare la zona agricola intorno a Borgo Panigale e fondare una comunità, che a quel tempo non era un’esperienza così diffusa come lo può essere ora”, ci racconta Paola Zappaterra, presidente della cooperativa.

Cibo sano, equa distribuzione e retribuzione dignitosa sono i tre cardini principali della cooperativa. Lo scopo, infatti, non è il profitto, ma produrre cibo a chilometro zero (ortaggi di stagione senza imballaggi e passaggi intermedi, cereali, alcuni legumi e alcuni frutti) da redistribuire tra i soci, mantenendo una reale democrazia interna e una forte orizzontalità nelle scelte e nella gestione.

Come funziona la cooperativa

Grazie alla vittoria del bando pubblico per la gestione dell’intera area del Parco Città Campagna (Via Olmetola 16), nel 2015 la cooperativa ha allargato il proprio raggio di azione ottenendo in concessione quarantasette ettari di terra per venticinque anni. Quello è stato anche l’anno dell’inaugurazione della modalità CSA, Comunità che Sostiene l’Agricoltura: i soci fruitori, oltre a pagare una quota di adesione (che rappresenta un sostegno alla produzione degli ortaggi), partecipano alla cosiddetta “asta”, ovvero si impegnano a versare un contributo e in cambio ricevono, dividendolo tra loro, il raccolto del campo e i benefici delle attività svolte dalla società cooperativa. Per cinquanta settimane all’anno, i soci della cooperativa possono ritirare le parti di ortaggi in 8 punti di distribuzione sparsi per la città di Bologna. Si calcola che ogni socio riceva una media di 6/7 chili di ortaggi a settimana. Che si aderisca o meno alla quota settimanale di ortaggi, i soci hanno comunque diversi benefici.

Per poter svolgere la propria attività, Arvaia è organizzata in gruppi di lavoro, composti da soci lavoratori e collaboratori che operano negli specifici ambiti di gestione e di competenza e sono dotati di autonomia finanziaria e tecnico-funzionale. I gruppi di lavoro sono divisi in: Agricoltura e verde pubblico, Distribuzione, Economia e organizzazione, Comunicazione, eventi e formazione.

“La scelta di creare una cooperativa è nata dal desiderio di costruire una comunità dedicata all’agricoltura”, spiega Zappaterra. “Infatti, sia chi lavora, sia i soci che mangiano, condividono gli stessi rischi e benefici. Ma ovviamente ci sono dei vincoli e dei costi molto alti”. Oltre alla retribuzione dei soci dipendenti, la cooperativa deve sostenere altri costi, come la tenuta dei libri contabili, l’affitto della terra (pari a circa 26mila euro l’anno) e le spese per l’acquisto dell’attrezzatura agricola. Avere un piano di entrate, quindi, è fondamentale per riuscire a mantenere in piedi e mandare avanti l’attività. Ad esempio, Arvaia, per far fronte a queste spese, si basa su: quote annuali dei soci, vendita ai soci di prodotti trasformati (es. farina, fette biscottate, passate), ricavi derivanti dalla vendita dei prodotti nei mercati e contributi pubblici.

Non solo produzione

Oltre alla produzione e distribuzione degli ortaggi tra i soci, Arvaia svolge altre attività. Come accennato sopra, la cooperativa tiene un banchetto presso il mercato dei Produttori Agricoli di Borgo Panigale tutti i sabati mattina, dalle 8:00 alle 12:30, in via Morazzo 3 a Bologna, dove vengono portati gli ortaggi coltivati in eccedenza per eventuali nuovi soci e si vendono i prodotti trasformati disponibili al momento, in genere fette biscottate, passate di pomodoro e farina di grano tenero integrale e semintegrale.

Inoltre, il Gruppo eventi organizza feste e passeggiate stagionali e ha una fattoria didattica, dove vengono svolte una serie di attività di educazione ambientale con l’obiettivo di far comprendere la complessità delle relazioni tra natura, attività umane e risorse.

È possibile associarsi ad Arvaia e/o far visita ai campi Via Olmetola 16.
per organizzare un appuntamento potete:
– chiamare il numero 3713304707
– scrivere a info@arvaia.it

La foto di copertina è di ARVAIA.


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