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Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato chiede il ritiro del DDL sulla responsabilità professionale sanitaria con una nota inviata al parlamento e lancia la petizione on line “Chi sbaglia in sanità, paghi” contro la riforma della responsabilità professionale sanitaria. Il disegno di legge, attualmente in discussione in Parlamento, cambia radicalmente l’impostazione delle procedure attuabili in caso di sospetto errore sanitario. Se passasse, la proposta attuale ammetterebbe un tempo di soli 5 anni per fare causa al professionista, con l’onere a carico del cittadino di dimostrare non solo il danno, ma anche la dinamica dell’errore e le responsabilità.

“Non si devono sacrificare i diritti della persona malata come quelli alla sicurezza, al reclamo e al risarcimento del danno, sanciti dalla Carta Europea dei diritti del malato, per l’utilizzo distorto e profittevole di alcuni” dice Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva.

“L’impianto attuale del provvedimento comporterà il serio rischio di deresponsabilizzare le professioni sanitarie, con ovvie ricadute sulla qualità e sicurezza delle cure, oltre che contribuire ad aumentare l’attuale livello di conflittualità tra professionisti e cittadini. Il riconoscimento di una responsabilità extracontrattuale al personale sanitario rappresenta una modifica irricevibile all’attuale normativa. L’inversione dell’onere della prova dal medico al cittadino renderà di fatto impossibile l’esercizio del diritto legittimo a rivalersi nei confronti del professionista da parte del cittadino che non ha gli strumenti per dimostrarne la responsabilità. Se la riforma venisse approvata con questi contenuti i cittadini si vedranno costretti ad andare in ospedale e negli studi medici muniti di telecamera nascosta e con avvocati al seguito”.

“Chiediamo quindi al Parlamento – conclude Aceti – di rivedere i tempi di approvazione del provvedimento estendendo la discussione a tutti i soggetti che sinora non sono stati coinvolti e ascoltati, primi fra tutti i cittadini. Se la riforma va fatta vogliamo un testo che metta d’accordo la politica con i cittadini e con i professionisti sanitari. In caso contrario rappresenterà solo un atto di forza.”

Firma la petizione “Chi sbaglia in sanità, paghi”

scarica la nota di Cittadinanzattiva-TDM al parlamento 


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