raccomandazione civica assistenza farmaceutica

L’accesso alle cure farmacologiche rappresenta un banco di prova per l’unitarietà e l’equità del Servizio Sanitario Nazionale verso i cittadini, in particolare quelli affetti da patologie croniche e rare.

“Quello che abbiamo sotto gli occhi è un sistema ancora troppo frammentato, in cui si sovrappongono decisioni regionali a quelle nazionali, e capita anche che siano contraddittorie,  ed è necessario invertire questa tendenza, adottando un unico Prontuario farmaceutico vincolante su tutto il territorio nazionale, vale a dire il Prontuario farmaceutico nazionale. Non solo perché l’eliminazione di duplicazione di funzioni (Agenzia del farmaco nazionale e Commissione del farmaco regionale) rappresenterebbe un vero e primo importante atto di spending review che agirebbe sugli sprechi senza intaccare i diritti dei cittadini, ma offrirebbe anche una garanzia di non discriminazione per le persone che vivono in aree diverse del Paese. Parimenti, chiediamo che venga adottata la ricetta unica per la prescrizione dei farmaci valida su tutto il territorio nazionale e non più regionale come avviene oggi, tanto più che stiamo andando verso quella elettronica e che le farmacie si stanno attrezzando. Anche qui, sia per offrire garanzie di pari diritti a tutti i cittadini, primo fra tutti quello alla libera circolazione, che per valorizzare il ruolo del farmacista”, afferma Tonino Aceti,  coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato e responsabile del Coordinamento nazionale delle Associazioni di malati cronici-Cittadinanzattiva.


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