In occasione della 4° Giornata Internazionale contro il Papilloma Virus (HPV), Cittadinanzattiva Emilia Romagna sollecita l’attuazione di quanto richiesto con il Manifesto per l’eliminazione dei tumori correlati al papillomavirus.

 

I FIRMATARI DEL MANIFESTO 
CHIEDONO 
che il Governo italiano adotti gli obiettivi sanciti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla Commissione Europea nello Europe’s Beating Cancer Plan per eliminare i tumori da HPV, prevedendo azioni e tempi definiti in linea con la strategia internazionale. 
L’Italia potrebbe essere il primo paese europeo a lanciare una strategia di eliminazione dei tumori causati dal Papillomavirus, ponendosi obiettivi da raggiungere su tutto il territorio nazionale entro un traguardo temporale certo. 
In particolare, come già sta avvenendo in altri Paesi, al fine di raggiungere l’eliminazione entro il 2030, si rende necessario: 
➢ vaccinare almeno il 90% della popolazione target; 
assicurare che almeno il 90% della popolazione target abbia accesso agli screening cervicali gratuiti; 
trattare almeno il 90% dei casi di cancro cervicale e lesione precancerosa; 
prevedere iniziative di comunicazione per aumentare la comprensione e la sensibilizzazione del pubblico, dei pazienti e degli operatori sanitari sull’HPV e sulle relative strategie di prevenzione vaccinale, screening precoce e cura. 
Per poter raggiungere questi risultati, si chiede alle Istituzioni italiane: 
1. Adozione di atti di politica sanitaria a livello nazionale concordati con le Regioni, per potenziare e rendere i servizi di prevenzione vaccinale e screening più accessibili, in particolare nell’ambito dei gruppi di lavoro per l’attuazione del Patto per la Salute e dell’implementazione dello Europe’s beating Cancer Plan, a partire da: 
a. promozione di una maggiore uniformità a livello di Regioni e ASL, per esempio attraverso i parametri di verifica dell’erogazione dei LEA; 
b. identificazione di best practice locali da condividere nell’ambito di tavoli istituzionali, cui far partecipare anche rappresentanti delle associazioni e società scientifiche, al fine di estenderne l’applicazione e creare un modello efficiente. 
2. Attivazione di campagne di informazione ed engagement sulla prevenzione dei tumori da HPV: 
a. diffondendo informazioni basate sulle evidenze scientifiche, anche sui social media, al fine di aumentare la consapevolezza sulle malattie causate dall’HPV nella popolazione generale e con un’attenzione particolare ai giovani e ai genitori; 
b. programmi di corretta informazione e sensibilizzazione nelle scuole primarie, per i genitori degli studenti, e nelle scuole secondarie, per i giovani, circa le malattie sessualmente trasmissibili e la prevenzione dei tumori HPV-correlati; 
c. prevedendo il coinvolgimento di medici (in particolare MMG e PLS) e operatori sanitari per informare correttamente circa l’importanza di aderire al piano vaccinale e ai programmi di screening; 
d. attivando una rete di giovani “ambasciatori” che diffondano tra i pari l’importanza del tema, coinvolgendoli in un processo spontaneo di condivisione di buone pratiche, raccontando le proprie esperienze sul tema. 
3. Promozione dei programmi di prevenzione primaria e secondaria, per garantire a tutti l’accesso in sicurezza alle opportunità del Sistema sanitario nazionale, in particolare: a. promuovendo campagne attive di vaccinazione e screening nei confronti delle popolazioni target, anche con strumenti innovativi e digitali; 
b. organizzando il sistema vaccinale per rendere più agevole l’accesso in un contesto di prossimità territoriale, anche utilizzando le istituzioni scolastiche e/o sedi vaccinali differenti da quelle tradizionali; 
c. attivando, come richiesto dal Ministero, un piano di recupero di tutti i giovani aventi diritto non vaccinati. Si ricorda, infatti, che a causa del COVID-19 non hanno potuto sottoporsi a screening o vaccinazioni le cosiddette “generazioni perdute” della pandemia. 
4. Monitoraggio dei livelli di copertura vaccinale e screening attraverso strumenti digitali almeno semestrale, e condivisione dei dati tra le classi mediche e le ASL e con una più efficace implementazione dell’anagrafe vaccinale digitale. 

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