Povertà in Italia e spese sanitarie, un rapporto per fare il punto

Ammonta a ben 539.000 il numero dei poveri italiani che non si sono potuti permettere le cure mediche e i farmaci di cui avevano bisogno: è quanto emerge dal Rapporto 2018 – Donare per curare: Povertà Sanitaria e Donazione Farmaci, promosso dalla Fondazione Banco Farmaceutico onlus e BFResearch e realizzato dall’Osservatorio Donazione Farmaci (organo di ricerca di Banco Farmaceutico) con il contributo incondizionato di IBSA.

Quanto spendono le famiglie povere in farmaci e dal dentista?

Le famiglie povere spendono in farmaci il 54% del proprio budget sanitario, contro il 40% delle altre famiglie. Un dato significativo, che fa luce sulla carenza di prevenzione nelle case in cui l’indigenza è maggiore, spiegando il maggior ricorso ai farmaci da parte di quelle famiglie che versano maggiormente in condizioni di povertà. La spesa per il dentista ammonta a soli 2,35 euro mensili, mentre nelle altre famiglie si attesta sui 24,83 euro (non a caso la cattiva condizione del cavo orale è diventato un indicatore dello stato di povertà, economica ma anche culturale).

A causa di spese non procrastinabili e quindi più urgenti, le famiglie povere destinano alla salute solo il 2,54% della propria spesa totale, rispetto al 4,49% delle famiglie non povere. La spesa delle prime si arresta sui 117 euro l’anno, mentre il resto della popolazione può spendere 703 euro all’anno per curarsi.

La strategia del risparmio

Un ultimo dato importante: ammontano a 13,7 milioni gli individui che hanno risparmiato su visite mediche e accertamenti. Nel triennio 2014-16 la percentuale di italiani che ha limitato il numero di visite e accertamenti è diminuito dal 24 al 20%, ma tra le famiglie povere la percentuale è aumentata, passando dal 43,4% al 44,6%.

Eliminare le barriere socio-economiche per la salute di tutti

“Per l’Agenzia Italiana del Farmaco, il cui obiettivo primario è la tutela della salute attraverso i medicinali, è fondamentale realizzare sinergie tra le istituzioni, gli enti no profit e l’intera filiera del farmaco con l’obiettivo di eliminare quelle barriere socio-economiche, culturali e geografiche che possono ostacolare l’accesso alle terapie. Il bisogno terapeutico è uguale per tutti i cittadini e non può conoscere limitazioni” – ha dichiarato il Direttore Generale dell’AIFA Luca Li Bassi – “Le analisi messe a disposizione da Banco Farmaceutico attraverso l’Osservatorio sulla povertà sanitaria rappresentano un importante contributo di conoscenza sia per analizzare la situazione socio-economica del nostro Paese e le sue ricadute sulla salute pubblica che per individuare strategie di politica sanitaria che tengano conto della correlazione esistente tra la povertà e lo stato di salute dei cittadini”.

L’importanza della cultura del dono

Come sottolineato da Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus, l’Italia è caratterizzata da una cultura del dono che si esprime in maniera particolarmente visibile durante la Giornata di Raccolta del Farmaco, quando centinaia di migliaia di cittadini donano un medicinale a chi è meno fortunato. Ecco perché “la strada per cambiare le cose è che quella cultura si diffonda sempre più anche tra le istituzioni e le aziende farmaceutiche, e che quest’ultime inizino a contemplare la donazione non più come un’eccezione, ma come parte del proprio modello di sviluppo imprenditoriale destinato al bene di tutta la comunità”.

In apertura: foto tratta da Pixabay.com, @niekverlaan


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