di Maria Vittoria Santoro

“Buongiorno, mi chiamo Giovanna e vi chiedo un aiuto per la mia situazione”.
E’ una delle richieste pervenute al punto di ascolto di Cittadinanzattiva di Bologna sul problema dell’ assistenza agli anziani non autosufficienti.

Giovanna prosegue” ho 41 anni, abito a Bologna, lavoro come commessa in un negozio in città.
In questo periodo usufruisco di un permesso concesso dal datore di lavoro perché mia madre, 78 anni, disabile, è stata molto male ed è tutt’ora in ospedale.
Ma sono disperata perché tra pochi giorni la dimetteranno, tornerà a casa e.. chi la bada?
Non ho parenti e non ho soldi per una badante. Fino ad ora l’ho accudita io, ma recentemente si è aggravata e ha bisogno di assistenza continuata.
L’assistente sociale può provvedere solo in parte alle mie necessità. Devo licenziarmi per badare mia madre?”
Giovanna non è la sola a dover affrontare questo problema.
A Bologna nel 2016 risiedevano 245.000 anziani superiori a 65 anni, e, a breve, gli ultraottantenni costituiranno il 10% della popolazione (dati forniti dal Comune di Bologna).
 Molti non sono completamente autonomi, senza risorse sufficienti per potersi permettere un aiuto continuato a domicilio o una struttura residenziale adeguata.

E le conseguenze di questa situazione sono drammatiche:   Familiari disperati perchè non hanno tempo o energie per l’accudimento. I motivi possono essere gli impegni di lavoro, altri impegni familiari, l’età già avanzata per garantire la cura ad altri.

Giovanna aggiunge: “E poi avrei un desiderio: riuscire a portare fuori casa mia madre che ancora conserva lucidità mentale, per farla distrarre dalla sua malattia, magari nel giardino rionale vicino.. ..
Ma è molto difficile. Perché mia madre abita con me in una casa in affitto al terzo piano senza ascensore.
Ho presentato domanda per ottenere un alloggio di edilizia pubblica più adeguato alle nostre esigenze, ma nonostante siamo privi di immobili di proprietà e abbiamo reddito basso siamo superati da più di 1000 persone nella graduatoria ”.

Ai cittadini che telefonano perché si trovano in queste situazioni Cittadinanzattiva fornisce tutte le informazioni per orientarli tra le strutture preposte dalle Istituzioni pubbliche per dare aiuto in questo
ambito.
A questo proposito è opportuno precisare che è in corso la realizzazione voluta dall’Assessore alla Sanità e al Welfare di Bologna di uno Sportello Sociale Unico nei quartieri, presso il quale il cittadino può trovare soluzioni sia a problemi legati alla sanità, sia a problematiche socio-assistenziali. Cittadinanzattiva vede con molto favore la realizzazione dello Sportello Unico perchè evita ai cittadini la perdita di tempo per la ricerca di Uffici diversi che rispondano alle molteplici emergenze assistenziali .

Auspica che lo stesso Sportello possa prendere in considerazione e rispondere anche per le emergenze abitative, al fine di completare l’offerta dei servizi al cittadino sul piano sociale.
Auspica in particolare che siano previste risorse economiche adeguate per garantire aiuto concreto a Giovanna e alle altre famiglie meno abbienti in cui ci sono anziani non autosufficenti, che spesso hanno problemi molto simili a quelli che Giovanna ci ha raccontato.


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