di Maria Vittoria Santoro

L’Agenzia Italiana del Farmaco -AIFA- comunica che: “ sono stati ridefiniti i criteri di trattamento per la terapia dell’Epatite C  cronica. Elaborati nell’ambito del Piano di eradicazione dell’infezione da HCV in Italia, consentiranno di trattare tutti i pazienti per i quali è indicata e appropriata la terapia..”

E’ un comunicato molto importante.
Vuol dire che il Sistema Sanitario Nazionale sarà in grado di curare un numero molto maggior di persone affette da Epatite C.

Il piano “ eradicazione dell’infezione da HCV”  prevede infatti di ampliare i criteri per  far rientrare  nelle 11 tipologie indicate dall’Agenzia del Farmaco, un numero maggiore di malati rispetto a quelli che rientravano nei criteri precedenti; per es. coloro  che hanno anche altre infezioni come l’Hiv,  coloro che soffrono di malattie croniche del fegato, di diabete, obesità, tutti gli operatori sanitari infetti…

La possibilità di fornire a un numero maggiore di malati di epatite C le cure idonee è dovuto all’abbassamento dei costi dei farmaci, reso possibile puntando sulla concorrenza tra le case farmaceutiche e spuntando quindi un minor costo di acquisto.

Cittadinanzattiva in questi ultimi anni si è battuta con forza affinché si arrivasse ad un risultato che ampliasse il numero di coloro che possano accedere alle cure per curare l’epatite C tramite il S.S.N.

Nel Rapporto Epatite, C siamo!” Cittadinanzattiva aveva rilevato che più di un cittadino su quattro, ammalato di epatite C, era escluso  da quelli che erano i criteri AIFA, e quindi era escluso dalle cure col Sistema Sanitario Pubblico.
Pertanto il diritto a curarsi era per pochi,  era  consentito solo agli ammalati gravi  che riuscivano a superare lo scoglio delle liste d’attesa anche di molti mesi.
Gli altri dovevano aspettare di peggiorare e, se avevano la possibilità economica si recavano all’estero.
Oppure compravano i farmaci prevalentemente in India a prezzo molto inferiore rispetto all’Italia, magari anche qualche rischio di assumere rimedi non controllati, e  con possibili ritardi nel ricevimento, quando il pacco rimaneva bloccato in dogana in attesa di autorizzazioni.

Tenuto conto del comunicato dell’Aifa in accordo col Ministro alla Salute, attendiamo l’applicazione del Piano di eradicazione dell’infezione.
Auspichiamo che effettivamente il “diritto alle cure” sia attuato, visto che da tempo è atteso da tanti ammalati; i quali, tra l’altro, se non adeguatamente curati, possono diventare veicolo di contagio con rischio concreto di creare nuovi ammalati con ulteriori costi per la Sanità Pubblica.

 


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